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Concordia sul Secchia simbolo della ricostruzione al palo? La protesta del Comune

da | Set 3, 2016 | Concordia | 0 commenti

Concordia sul Secchia è il paese dove forse sono meno visibili i segni della ricostruzione in corso, probabilmente perchè è tra i paesi in cui sono più presenti palazzi storici e condizioni di intervento per i cantieri più complesse. Di fatto, però, in questi giorni Concordia è stata al centro di articoli di stampa e servizi fotografici in merito alla condizione del centro storico che hanno fatto arrabbiare molti in Comune.

“Li riteniamo strumentali, irrispettosi della realtà e lesivi dell’immagine del nostro paese e del lavoro che tutta la comunità sta facendo da quattro anni per superare le conseguenze del sisma”, li bolla in un comunicato stampa l’Amministrazione comunale.

“A coloro che non conoscono la realtà di Concordia ricordiamo che – prosegue la nota –  nel centro storico, piazza della Repubblica, via della Pace, via Garibaldi e via Mazzini non esiste più nessuna zona rossa con le sue regole ormai da due anni e che le aree ancora inagibili interessano esclusivamente quegli immobili in attesa dell’intervento dei proprietari e sui quali permangono le opere provvisionali di messa in sicurezza realizzati dai Vigili del Fuoco nell’immediato post sisma.

Come tutti i concordiesi sanno il centro storico di Concordia è unico nel suo genere, con una lunga via centrale e un portico che fa da cornice a una babele di proprietà su cui è più complicato intervenire. Avere in centro storico immobili inagibili e cantieri attivi che impediscono ancora un pieno rientro nelle abitazioni è una condizione che induce ad un comportamento di incivili che non rispettano, innanzitutto la proprietà privata e poi la nostra storia di paese colpito dal sisma.

La ricostruzione negli ultimi 12 mesi ha fatto passi molto significativi, ben visibili dal numero di gru che tutti possono osservare e nei prossimi mesi, pezzo dopo pezzo come in un puzzle, i risultati saranno tangibili. Del resto sono i numeri a parlare: al 1 settembre 2016 sono 316 i progetti approvati di cui 192 completati per un totale di oltre 81milioni di € già concessi. Per un’informazione completa si deve anche sapere che sono 62 i progetti di ricostruzione che i nostri uffici attendono, avendo avuto conferma dell’interesse del privato ad intervenire. Le Unità Minime di Intervento presentate in base al piano della ricostruzione sono invece 85, di cui 25 con progetti già approvati e 60 ancora da completare. Sono proprio le UMI presenti nel centro storico, a ridosso dell’argine del fiume Secchia, le situazioni più complicate da gestire perché progettazione ed esecuzione riguardano proprietà diverse.

Tirando le somme possiamo affermare senza timore di smentita di aver abbondantemente superato il 50% della ricostruzione, con 316 progetti approvati e 122 in attesa di ricezione, gran parte dei quali collocati nelle vie del centro storico, che per la sua conformazione particolare ha una velocità d ricostruzione diversa da quella delle altre zone di Concordia.

Il grave terremoto che ha colpito il centro Italia ha dato la stura a nuove polemiche sulla ricostruzione dell’Emilia, ma non accettiamo che il lavoro fatto fino ad ora venga svilito. Al contrario, è proprio la consapevolezza del tanto lavoro fatto il principale stimolo a fare sempre meglio per accelerare la ricostruzione di Concordia.

Al di là di un’immagine rubata del centro storico di Concordia c’è una storia complessa e una sequenza di opere realizzate e in corso di progettazione, compresa l’attività di assistenza alla popolazione, che hanno molto più da dire rispetto ad un’istantanea fatta per “diritto di cronaca”.

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