Sono tanti, più di 500 e in tutti i Comuni terremotati della Bassa si occupano di ricostruzione ma anche di anagrafe, ambiente, edilizia. Assunti dopo il terremoto del 2012 sono presto diventati la spina dorsale anche della normale attività dei nostri Comuni. Immaginare che non si presentino più al lavoro vuol dire ritardare le pratiche della ricostruzione alle calende greche, è la paura di molti.
Paura fondata: i loro contratti scadono il 31 dicembre 2016, e si teme che non verranno rinnovati. E’ pur vero che di terremoto in terremoto, di emergenza in emergenza, i Comuni italiani sono pieni di questo tipo di lavoratori ancora oggi dopo decenni, ma qui dalle nostre parti in questi giorni c’è sfiducia. Arrivano “attività e segnali non troppo confortanti – spiega il vicesindaco di Finale emilia Lorenzo Biagi – sono scaduti nei giorni scorsi i contratti di alcuni operai che non sono stati rinnovati, abbiamo perso operai dalla squadra cantonieri e se ne sentono subito le conseguenze, ci auguriamo che per i nostri lavoratori si arrivi a una proroga importnatem non di due mesi o tre”. Ma soprattutto che la proroga ci sia.
Non stanno per scadere solo i contratti dei singoli lavoratori, ma anche l’appalto vinto da Manpower per fornire questi “somministrati” ai Comuni. La Regione deve emettere un nuovo bando con nuova agenzia che si accolli i contratti di lavoratori, come era successo nel maggio 2015 nel passaggio da Obiettivo Lavoro a Manpower. “E’ un inghippo per i tempi che sono di solito lunghi, speriamo si garantisca continuità e che essa ci sia”, chiude Biagi.
Sul tema ci sarà un incontro degli amministratori comunali in Regione lunedì prossimo.