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Bastiglia, precario pagato a voucher perde due dita, l’ira del sindacato

da | Set 27, 2016 | Bastiglia, Lo sai che... | 0 commenti

L’incidente sul lavoro capitato nei giorni scorsi ad un giovane operaio di Bastiglia “inquadrato” a voucher lascia senza parole ma, purtroppo, non ci sorprende: è il risultato, vergognoso e gravissimo, della degenerazione di un intero sistema lavorativo e di regole.

Si tratta di un ragazzo di 21 anni che lavorava a voucher in un’azienda metalmeccanica al quale, come riportato a mezzo stampa, sono state amputate due dita dopo che la sua mano è rimasta schiacciata dalla pressa con la quale stava lavorando.

Se è sempre intollerabile un infortunio sul lavoro, è ancora più insopportabile che un grave infortunio capiti ad un giovane che lavorava con la più assurda e precaria delle forme di lavoro com’è quella dei voucher, i “buoni lavoro” che dovrebbero essere utilizzati per lavori di tipo occasionale, ma che hanno avuto una diffusione talmente enorme, da mascherare sempre più il lavoro tipicamente subordinato che dovrebbe avere ben altre tutele e riconoscimento economico.
Inoltre, data la natura puramente occasionale e accessoria delle attività che si dovrebbero svolgere, i voucher non consentono nessun tipo di formazione professionale e sulla sicurezza per il lavoro che si va a svolgere.
In questo caso poi, anche la mancanza di ausili di protezione denunciati dalla madre del giovane lavoratore, fa pensare ad un’azienda gravemente inadempiente dal punto di vista degli obblighi sulla sicurezza (che è poi anche un modo sleale per competere risparmiando sui costi ).

La Cgil da mesi sta denunciando l’utilizzo massiccio e indiscriminato dei voucher in tutte le attività e settori produttivi, anche e soprattutto in quei settori, come le attività manifatturiere che, come questo caso dimostra, non hanno carattere temporaneo, né tantomeno accessorio.
La liberalizzazione dei voucher ha fatto passare il principio che questi buoni lavoro (senza diritti e senza tutele) si possono utilizzare a man bassa per tutte le attività e senza limiti temporali, e non solo per lavori di carattere occasionale e accessorio: l’enorme diffusione che c’è stata (e che tutt’oggi continua) ha inquinato il mercato del lavoro togliendo spazio a contratti regolari e alimentando fenomeni di lavoro nero e lavoro grigio, e generando anche nuove forme di povertà fra chi lavora.
Questa situazione fa sì che contratti precari siano la causa di lavori e vite precarie: dal punto di vista della sicurezza, dei diritti, delle tutele e, non ultimo, da quello economico. Tutti i numeri e gli indicatori ci dicono che si tratta di una situazione che ha ormai raggiunto livelli di degenerazione inaccettabile e che bisogna assolutamente intervenire per fermarla.

Gli uffici della Cgil e del patronato Inca sono a disposizione per raccogliere segnalazioni e denunce e dare assistenza a chi lavora in queste condizioni precarie, ricordando a chi purtroppo si trova anche a dover fronteggiare infortuni sul lavoro che l’assicurazione Inail è sempre prevista, a prescindere dalle tipologie contrattuali.

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