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Sanità, “Va sempre peggio” per la Fp Cgil. E si prepara lo stato di agitazione

da | Ott 4, 2016 | In Primo Piano, Mirandola, Finale Emilia | 0 commenti

Attrezzature e strumenti insufficienti ed obsoleti, ambulanze che non rispetterebbero i criteri dell’accreditamento regionale (devono avere meno di 7 anni e aver percorso meno di 300.000 km),-problematiche di sicurezza su diverse sedi, insufficiente personale. E’ un ritratto della sanità modenese a tinte fosche quello che disegna la Funzione Pubblica Cgil, che annuncia lo stato imminente di agitazione.

Ecco cosa scrive il sindacato.
“Nella giornata odierna a seguito di una partecipata assemblea con la presenza di oltre 60 operatori sanitari dipendenti dell’Azienda Usl di Modena assegnati al servizio di Emergenza territoriale 118 e ai Pronto soccorso degli ospedali di Baggiovara, Vignola, Mirandola, Carpi, Pavullo, il sindacato Fp/Cgil di Modena ha deciso di preannunciare lo stato di agitazione.

I motivi della protesta dei lavoratori si potrebbero sintetizzare sotto un unico titolo “vogliamo lavorare in sicurezza per garantire sicurezza ai cittadini”.
“Si tratta di una vertenza che ha avuto inizio formale a maggio del 2015, esattamente ad un anno dal trasferimento della Centrale Operativa del 118 a Bologna – afferma Anna Paragliola della segreteria Fp/Cgil Modena – quando attraverso una lettera formale inviata all’Ausl mettevamo in evidenza le problematiche che ancora erano in attesa di risposte”.
In particolare:
– difficoltà organizzative determinate da un diverso e complesso assetto territoriale e organizzativo del servizio di Modena rispetto a Bologna anche in termini di protocolli, risorse umane e strumentali assegnate;
– attrezzature e dotazioni strumentali insufficienti ed obsolete;
– la maggior parte delle ambulanze non rispetta i criteri dell’accreditamento regionale (devono avere meno di 7 anni e aver percorso meno di 300.000 km);
– problematiche di sicurezza relative al mancato intervento di adeguamento strutturale sulle diverse sedi;
– insufficiente personale per il rispetto dei riposi tra un turno e l’altro e per una distribuzione equa dei turni di lavoro;
– differenze salariali determinate da scelte unilaterali dell’Azienda non condivise.

Quella comunicazione ha portato ad un tavolo sindacale il 1° ottobre 2015. Il punto dolente è rappresentato proprio dal fatto che, esattamente un anno dopo, la Fp/Cgil deve purtroppo registrare un peggioramento della situazione lavorativa denunciata dagli operatori. Un peggioramento che, inevitabilmente, si traduce in un abbassamento della qualità del servizio offerto al cittadino.
“A questo vanno aggiunte le difficoltà rappresentante dagli operatori dei diversi Pronto Soccorso – prosegue la sindacalista – che registrano un aumento degli accessi a fronte di una diminuzione delle risorse umane e di un’organizzazione del servizio non certo efficace”.

La centralità del 118 e dei Pronto Soccorso nel sistema sanitario provinciale deve prevedere un preciso impegno per un’adeguata disponibilità di risorse umane e tecnologiche. Per queste ragioni eÌ necessario un suo potenziamento sul territorio ed una modernizzazione del servizio, attraverso investimenti chiari e tempistiche definite. “Ci aspettiamo questo dal tentativo di conciliazione che ci sarà in Prefettura nei prossimi giorni – conclude Paragliola – perché siamo convinti che è interesse anche della Direzione Generale dell’Ausl di Modena dare risposte concrete a coloro che tutti i giorni operano sul campo con grande professionalità e costituiscono molto spesso la porta principale di ingresso del servizio sanitario provinciale”.

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