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Case della salute, Bonaccini: “Sono punto di riferimento costante per tutti”

da | Ott 8, 2016 | Mirandola, Finale Emilia, Concordia, Cavezzo | 0 commenti

Le Case della salute sono il presente e il futuroo della sanità, che già nel nome, che inneggia allo star bene, invece che allo star male, segnano un cambiamento di approccio notevole. Che spesso sembrano però un impoverimento se le Case della salute prendono il posto dell’ospedale cittadino come ad esempio è accaduto a Finale Emilia.

Per questo la regione sta investendo per far consocere meglio le realtà della case delal Salute, in un percorso che è partito oggi da Castelfranco con quattro storie, quattro “percorsi narrativi” per far conoscere ai cittadini i servizi offerti dalla Casa della salute “Regina Margherita”di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. All’Open day della struttura, organizzato dall’Ausl in collaborazione con il Comune e il sostegno di numerose associazioni del territorio, ha partecipato anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

Con le Case della salute portiamo assistenza, cura e prevenzione nei territori, avvicinando ancora di più i servizi ai cittadini e dando risposte concrete alle comunità locali– afferma Bonaccini-. Sono oltre 80 quelle aperte in Emilia-Romagna, di cui 11 in provincia di Modena, e costituiscono un punto di riferimento costante per tutti – bambini, giovani, adulti e anziani, in particolare per le persone più fragili –  dove si concentrano professionisti e servizi.  Un luogo che garantisce sia l’accoglienza che la continuità dell’assistenza, la gestione delle patologie croniche e il completamento dei principali percorsi diagnostici che non richiedono il  ricorso all’ospedale, ed è anche il posto dove si fa prevenzione e promozione del benessere dei cittadini, in collaborazione con tutti i soggetti, istituzionali e non, che fanno parte della comunità. E’ anche attraverso le Case della salute sul territorio che passa il rinnovamento e rafforzamento della sanità e del welfare regionali che stiamo portando avanti- chiude il presidente della Regione– mantenendo gli standard di qualità che pongono l’Emilia-Romagna ai vertici nazionali e internazionali, vincendo sfide come quella dell’abbattimento delle liste d’attesa e creando occupazione, viste le oltre mille stabilizzazioni e assunzioni previste nell’accordo firmato di recente con i sindacati sull’innovazione e qualificazione del sistema sanitario regionale”.

L’Open day è stata anche l’occasione per aprire alla cittadinanza il parco storico del “Regina Margherita”, un’area verde di oltre 7mila metri quadri completamente riqualificata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Ma, soprattutto, per raccontare attraverso quattro esperienze diverse (quelle di Francesco, Fiorella, Lina e Mario) alcuni dei tanti servizi che la Casa mette quotidianamente a disposizione.

Quella di Castelfranco Emilia, spiega una nota della regione, è una Casa di tipologia “grande”, frutto della riqualificazione della struttura ospedaliera già esistente. I Comuni di riferimento sono Castelfranco Emilia e San Cesario, con una popolazione residente totale che supera le 39mila unità. Del complesso “Regina Margherita” fanno parte anche un Ospedale di Comunità, già funzionante (con 17 posti letto), e un Hospice (che sarà attivo nel 2017). La Casa garantisce l’accesso durante tutta la giornata (24 ore) attraverso il punto di Primo Intervento, l’ambulatorio di Continuità Assistenziale diurna (medici di medicina generale e infermieri) e il punto di Continuità assistenziale prefestiva, notturna e festiva. Nella struttura di Castelfranco sono attivi diversi percorsi assistenziali per la presa in carico della cronicità e fragilità secondo i principi della medicina d’iniziativa. Tra questi, il progetto regionale per l’identificazione precoce e la presa in carico delle persone con più patologie croniche, attraverso interventi personalizzati: percorsi per la cronicità, assistenza sociale, supporto ai pazienti nella gestione della cura, interventi delle associazioni di volontariato.

Undici le Case della salute già attivate nel modenese: Finale Emilia, Concordia, Cavezzo (distretto di Mirandola), Montefiorino (distretto di Sassuolo), Bomporto e Castelfranco Emilia (distretto di Castelfranco Emilia), Novi e Rovereto (distretto di Carpi), Pievepelago e Fanano (distretto di Pavullo nel Frignano); Spilamberto e Guiglia (distretto di Vignola)

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