Inaugura domenica 16 ottobre alle ore 17, la mostra fotografica “Adwa. Eredità italiane. La storia, le architetture e i testimoni di oggi” che raccoglie i lavori di Carolina Paltrinieri e Andrea Signori, frutto di una ricerca meticolosa e puntuale dell’eredità italiana in Etiopia. Le opere saranno esposte nella Biblioteca Comunale Pederiali di via della Rinascita 6/2, fino al 13 novembre.
Dalla fine dell’Ottocento Italia ed Etiopia sono legate da un destino a tratti comune, che ha visto un susseguirsi di vicende dolorose prima e di collaborazione poi. La battaglia di Adwa del 1896, la conquista in epoca coloniale e la creazione di infrastrutture hanno tracciato un solco nel quale si è delineata la vita economica e sociale del Paese africano, al punto che l’ossatura della viabilità e la realizzazione di aree a carattere residenziale produttivo, sono presenti e visibili ancora adesso. Ed è proprio ad Adwa che le tracce dell’influenza italiana balzano agli occhi. Passeggiando nella città, che conta circa 40 mila abitanti, tra le sue vie principali e le strettoie impolverate, si possono contare molte abitazioni italiane, che riportano la memoria ai vecchi edifici dell’Italia costruiti durante il fascismo.
Abitazioni, negozi, residenze dei rappresentanti dello Stato e delle ambasciate e uffici pubblici rappresentano i capisaldi sui quali si è sviluppata successivamente la città. Molti di questi edifici sono ormai andati perduti, altri sono rovinati, altri ancora sono in perfetto stato di conservazione.
Architetture, esterni e interni di questi edifici sono stati fermati su stampa prima che la storia inevitabilmente faccia il suo corso e ne cancelli le tracce. Ma la parola eredità perderebbe di significato se non ci fosse nessuno a raccoglierla e magari a tramandarla. Ed è per questo che Carolina Paltrinieri e Andrea Signori hanno ritenuto di incontrare e fotografare gli attuali residenti di questi edifici, spesso inconsapevoli di avere sulle spalle l’importante fardello di un pezzo di storia italiana contemporanea.
Una volta inaugurata, la mostra sarà visitabile fino al 13 novembre, negli orari di apertura della biblioteca.