Gli Istituti tecnici superiori (Its) rappresentano sul territorio una notevole opportunità per le imprese, e l’Its Nuove tecnologie per la vita di Mirandola è riuscito a mantenere fede alla sua caratterizzazione: preparare personale altamente specializzato in un settore importante come quello biomedicale. E anche alla promessa fatta agli studenti: garantire ai propri iscritti un’occupazione in linea con le proprie inclinazioni. I numeri parlano chiaro: su 24 ragazzi che hanno portato a buon fine il primo biennio, in meno di tre mesi 22 hanno trovato lavoro. Lo fa sapere una nota di Confindustria.
L’appuntamento di ieri pomeriggio, 19 ottobre, presso Villa Tagliata a Mirandola, ha avuto diverse valenze. Innanzitutto la consegna dei diplomi ai 24 giovani che hanno frequentato la prima edizione di questo Its fortemente radicato sul territorio. In secondo luogo, la continuità del progetto: sono già iniziate le lezioni per i ragazzi che sono al secondo anno del biennio 2015-2017; e stanno per essere definite le selezioni per chi andrà a frequentare il nuovo biennio.
La cerimonia di premiazione degli studenti si è svolta alla presenza del sindaco di Mirandola Maino Benatti, della presidente dell’Its biomedicale Giuliana Gavioli, del general manager di FreseniusAlberto Bortoli. Sindaco, imprenditori e rappresentanti del mondo della scuola hanno consegnato ai ragazzi i diplomi.
L’evento è stata l’occasione per un confronto sui temi della formazione tecnica superiore, su quali siano i vantaggi per le persone che si iscrivono e per le imprese che decidono di parteciparvi a vario titolo.
«È indispensabile che i futuri tecnici trovino il modo di farsi conoscere dalle stesse imprese. Ecco perché gli stage sono la chiave di volta di questo corso post diploma, che ha tutti i requisiti per essere utile ai ragazzi, che acquisiscono una preparazione d’eccellenza, e alle imprese, che trovano le competenze richieste. La pecca, semmai, è che i tre mesi imposti dal ministero sono troppo pochi. Per ottenere risultati in linea con le elevate aspettative dei corsi devono diventare almeno sei, se non addirittura otto». A sostenerlo in una nota di Confindustria è Giuliana Gavioli, direttore Quality Assurance and Regulatory Affaire di BBraun Avitum, multinazionale del biomedicale con una sede a Mirandola, qui in veste di presidente dell’Istituto superiore tecnico Nuove tecnologie della vita.
«All’inizio, collocare questi allievi nel tessuto imprenditoriale locale ha richiesto notevole impegno e, in alcuni casi, anche fatica. Oggi però le aziende, anche quelle di modeste dimensioni, hanno compreso che contare su persone preparate ad hoc, sia dal punto di vista teorico sia sul fronte pratico, può davvero fare la differenza», afferma Alberto Bortoli, amministratore delegato di Fresenuis Hemocare e capo sezione biomedicale di Confindustria Modena.
«Siamo soci fondatori delle Fondazioni Its Maker e Nuove Tecnologie della vita, e sosteniamo e collaboriamo attivamente alla realizzazione degli istituti tecnici superiori sul territorio modenese», spiega Emanuela Pezzi, direttore di Nuova Didactica, la scuola di management di Confindustria Modena, «proprio perché riteniamo strategico formare dei “super tecnici” in grado di inserirsi nei settori chiave del sistema economico-produttivo del Paese e contribuirne alla crescita. Gli Its rappresentano una risposta alla domanda delle imprese, attraverso un’offerta formativa altamente qualificata, di nuove ed elevate competenze tecniche per promuovere i processi di innovazione e trasferimento tecnologico utili alle nostre imprese per svilupparsi e affermarsi sui mercati globali».
Its Nuove tecnologie della vita
L’Istituto tecnico superiore biomedicale Nuove tecnologie della vita si costituisce nel 2013, a Mirandola, dove è presente uno dei più importanti distretti biomedicali mondiali, che conta oltre 100 aziende specializzate in prodotti plastici monouso e apparecchiature per dialisi, cardiochirurgia, trasfusione e altro.
L’obiettivo della fondazione, con all’attivo una ventina di soci (tra cui le più importanti aziende biomedicali del territorio) è di formare tecnici superiori in grado di inserirsi nelle aree progettazione, produzione, assicurazione qualità del settore biomedicale, portando nelle imprese competenze altamente specialistiche e capacità d’innovazione.
A questo scopo è stato anche istituito l’Albo formatori, con l’intento di individuare e qualificare le figure professionali che andranno a svolgere il ruolo di docente nei corsi e nelle attività della fondazione.