Almeno una cinquantina di casi, nella sola zona tra Finale Emilia e Bondeno. Figurarsi in tutta l’area del sisma 2012. E’ la stima di minima degli abusi che sarebbero stati effettuati dai furbetti della ricostruzione, che avrebbero chiesto e ottenuti i rimborsi per la ricostruzione per case fatiscenti e abbandonate e per fienili inutillizzati e in decadenza, immobili spacciati come abitati e in funzione ma che non lo erano. Lo scrive nero su bianco Estense.com, quotidiano on line del ferrarese, che denuncia una situazione che fa arrabbiare molti, specie chi sta ancora aspettando di tornare nella sua casa e vive in baracca e vede rimesso a nuovo il fienile del vicino che prima del sisma cadeva a pezzi.
Il quotidiano riporta la denuncia di Daniele Biancardi, ex sindaco di Cento, secondo il quale partendo dalle abitazioni civili, “possiamo dire che chi ha avuto la propria casa lesionata dal terremoto ha avuto una entità di contributo che, in molti casi, ha superato lo sperabile, nel senso che anche le case che erano messe maluccio sono state ampiamente rivalutate sul piano immobiliare. Le strutture agricole, fienili e magazzini, hanno di gran lunga superato la decenza. Prima sono stati ristrutturati fienili e/o magazzini a ridosso di centri abitati, che non svolgevano da anni il loro ruolo di strutture agricole; ci sono casi eclatanti a Buonacompra e ad Alberone, di rifacimenti sontuosi dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro. Il top viene raggiunto da fienili o magazzini agricoli, isolati nelle campagne, che da molti anni prima del terremoto non svolgevano più il loro uso; strutture fatiscenti, in diversi casi abbandonate o in vendita che stanno per essere ricostruite a suon di milioni, con enorme soddisfazione per i proprietari che si sono visti piovere addosso una vera e propria manna”.
“Circa cinquanta sarebbero i casi documentati personalmente dall’ex sindaco nel territorio tra Vigarano Mainarda, Bondeno, Sant’Agostino, Mirabello, e Finale Emilia. Porgetti “finanziati con oltre 500 mila euro, per un totale di circa 25 milioni di euro”: vale a dire, facendo “una semplice proporzione per tutta l’area colpita dal terremoto, oltre 200 milioni di euro per recuperare strutture che non ne avevano diritto”.
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