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Una casa in canapa ed edilizia a zero impatto ambientale: a Cavezzo inaugurata la Cmf Greentech

da | Nov 5, 2016 | Cavezzo | 0 commenti

Produzioni a zero impatto ambientale in edilizia, attraverso l’utilizzo di materiali di recupero ed escludendo la presenza di derivati del petrolio e di formaldeide, sostanza dichiarata tossica e presente in moltissimi oggetti della nostra vita quotidiana. Un altro segnale di grande vitalità imprenditoriale arriva dall’area colpita dal terremoto del 2012, con una nuova startup, la Cmf Greentech, inaugurata oggi a Cavezzo alla presenza, tra gli altri, con i vertici aziendali, del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, degli assessori regionali Palma Costi (Attività produttive e Ricostruzione post sisma) e Simona Caselli (Agricoltura).
La Cmf Greentech, che di recente ha vinto il premio ‘Saie Innovation-verso impatto zero’ – importante riconoscimento per l’innovazione sostenibile-, realizza pannelli per la bioarchitettura grazie a un collante naturale brevettato ottenuto da canapa e materiali di risulta, con  un ciclo produttivo che esclude la filiera del petrolio.
“E’ una doppia soddisfazione partecipare al taglio del nastro di questa azienda- afferma l’assessore Palma Costi-. Ci troviamo di fronte a un esempio di innovazione intelligente che punta all’economia circolare come risorsa per il futuro e fa della produzione in edilizia un’occasione di crescita sostenibile nel pieno rispetto dell’ambiente. Inaugurare qui a Cavezzo, in una zona che è stata duramente colpita dal sisma, è aver vinto una scommessa importante, l’ulteriore testimonianza che si può ricostruire e ripartire”.
L’azienda, uno spin-off della Cmf Technology con sede legale a Pavullo (Mo), è stata ristrutturata secondo le più recenti norme antisismiche e sorge su un’area di 6 mila metri quadri per un investimento di circa 10 milioni di euro.
La caratterizzazione chimico-fisica, meccanica, termica ed acustica di pannelli eco-sostenibili per l’industria delle costruzioni è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Bologna

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