Adesioni oltre il 60% a livello provinciale allo sciopero di oggi delle lavoratrici e dei lavoratori del tessile-abbigliamento indetto dai sindacati di settore Femca/Cisl, Filctem/Cgil e Uiltec/Uil per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
Nelle aziende medio-piccole, spiega una nota dei sindacati, l’adesione si aggira intorno al 60%, mentre, dai dati sinora pervenuti, si registrano adesioni anche in realtà più strutturate, quali Gruppo Dondi di Carpi 70%, Stellatext Carpi 80%, Via Delle Perle Carpi 80%, G.A.Operations Modena superiore al 50%, Tessilgraf Carpi 40%, Barbieri & Frignani Carpi 70%.
Quello odierno è il primo sciopero dopo 20 anni per rivendicare il rinnovo del contratto scaduto a fine marzo e per il quale la controparte Sistema Moda Italia ha posto sinora pregiudiziali per limitare drasticamente i diritti e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori.
Alla piattaforma sindacale, l’associazione degli imprenditori ha infatti risposto con la richiesta di ridurre le ferie agli impiegati, di intervenire sui 3 giorni di carenza malattia già retribuita da molti anni al 50%, di recepire il Jobs Act nel CCNL riducendo le tutele a tutti i lavoratori, di limitare la fruizione della legge 104 per motivi di assistenza, di disconoscere il lavoro fatto negli ultimi anni tra le parti per l’aggiornamento degli inquadramenti.
Sul salario viene proposto un modello contrattuale che, rinviando i calcoli sull’inflazione all’anno successivo, non dà, all’atto della sottoscrizione, nessuna certezza economia. Tutto questo in una situazione in cui il settore cresce al doppio del Pil italiano e anche in regione Emilia Romagna i dati relativi alle esportazioni e al valore aggiunto prodotto testimoniano quanto questa attività produttiva sia strategica nel complesso dell’industria manifatturiera.