Sono state effettuate perquisizioni anche a Mirandola, nella sede dell’Inps, nell’ambito dell’inchiesta sulle false assunzioni che ha già visto denunciate 112 persone. L’ipotesi su cui sono al lavoro gli inquirenti è che siano state mese in piedi false assunzioni per poi simulare un licenziamento e garantire quindi l’assegno di disoccupazione che andata dai 400 ai mille euro al mese. Una truffa da un milione e 200 mila euro che, secondo la guardia di finanza di Vignola sarebbe partita da due ditte edili inattive che però continuavano ad assumere personale, ma solo sulla carta, che una volta “licenziato” chiedeva il sussidio.
“Nei guai – si legge su Trc– i titolari delle due ex aziende, oltre ai richiedenti: le istanze istruite dai patronati arrivavano quasi tutte da altre province, tra cui Ravenna, Napoli e Caserta. Solo Mirandola ne ha presentate, per quanto riguarda il modenese. L’indagine non solo ha svelato la truffa, ma bloccato in tempo il successivo pagamento, per un milione, limitando il danno già consumato a circa 200mila euro. Durante le indagini sono stati perquisiti numerosi patronati dislocati a Mirandola, Ravenna e altre città, dove sono state sequestrate le pratiche per la richiesta del sussidio di disoccupazione”.