“Hanno messo mano alle carte processuali. C’era un cassetto aperto ma non hanno preso nulla, c’erano cose di valore ma sono state lasciate lì. E’ inquietante. Non credo sia stato un furto, ma un messaggio intimidatorio”. Lo ha detto la vicepresidente nazionale di Libera Enza Rando, avvocato che per Libera è impegnata nelle costituzioni di parte civile in numerosi processi di mafia, che nei giorni scorsi ha subito un intrusione nel suo studio modenese, diviso con l’avvocato Christian Mattioli Bertacchini, responsabile Legalità del Pd di Modena.
“Sono un poco confusa – ha aggiunto all’Ansa– Noi facciamo molti processi delicati, sempre come parte civile. Ma che degli sconosciuti entrino nello studio mentre siamo ad un convegno sulle mafie, ed entrano senza prendere nulla, aprendo i cassetti e guardando i fascicoli, ci inquieta”. Il legale ha aggiunto di non sapere se l’intrusione possa essere collegata al processo Aemilia: “Spero si possa fare chiarezza, ma noi non ci fermiamo”, ha concluso.
Aemilia, intimidazione nello studio degli avvocati di Libera
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