Mirandola, il sindaco sull’allarme criminalità: “Qui i furti sono in calo”

Un furto ogni cinque ore nella Bassa, è vero. Ma almeno per quanto riguarda Mirandola, che è la città più tartassata dell’area, i numeri dicono che i furti sono in calo: sono stati 665 nel 2013, e 570 lo scorso anno.

«La sicurezza è un tema che riguarda tutti e non dovrebbe avere colore politico. Per questo è veramente triste che i dati sui reati 2012-2015, diffusi dall’Amministrazione comunale dopo il Consiglio comunale sulla sicurezza, vengano usati in modo parziale e strumentalizzati per fini di parte». Così il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, commenta le dichiarazioni alla stampa di Antonio Platis. «Sicuramente la situazione è preoccupante, con un aumento di furti negli ultimi mesi del 2016», dice Benatti in una nota. Il sindaco ribadisce come il Comune abbia deciso di mettere in campo nuovi strumenti, come un fondo per le famiglie che installano sistemi di sicurezza e antintrusione, un fondo per manutenzione e acquisto di nuove telecamere, un sistema video per il controllo dei varchi di entrata più importanti della città, il progetto di “controllo di vicinato”, la formazione di nuovi assistenti civici, l’intensificarsi dei controlli sui cantieri della ricostruzione. «Quello che è inaccettabile – dice Benatti – è che i dati siano letti in modo parziale e sbagliato, come fa Platis. Se si esclude il 2012, che presenta dati poco attendibili per la particolare situazione del sisma, emerge che dal 2013 al 2015 il trend dei dati dei delitti totali e quelli dei soli furti sono in calo (rispettivamente da 1.175 a 1.021 e da 665 a 570). Sicuramente abbiamo bisogno di interventi più efficaci e di chiedere una maggiore presenza di forze dell’ordine, come richiesto dall’ordine del giorno proposto dalla maggioranza consiliare e votato all’unanimità; tuttavia, non abbiamo bisogno di strumentalizzazioni di parte, perché la sicurezza dei cittadini sta a cuore a tutti. Ad inizio d’anno si svolgerà la riunione del comitato per la sicurezza con la Prefettura, poi incontreremo i sindacati di polizia, infine chiederemo un confronto con tutti i parlamentari modenesi».

Delitti a Mirandola (fonte Ministero dell’Interno)