Cosa se ne fa un Comune di una discoteca? Ad esempio la trasforma in un auditorium. E’ quanto pare si sia deciso di fare a Finale Emilia, dove in assenza di strutture adeguate a contenere molte persone a fini culturali e alla presenza di 1,3 milioni di euro di soldi regionali da spendere, ci si sta orientando a comprare da un privato una struttura attualmente in disuso che nasceva come discoteca.
Come racconta dall’opposizione la consigliera del Pd Elena Terzi, durante l’ultimo consiglio comunale rispondendo a una sua domanda sulla realizzazione di un auditorium in città “il sindaco ha parlato di una manifestazione di interesse (che sarà resa pubblica nei primi mesi del 2017) per vedere quali proposte vengono messe in campo; al momento la più probabile è l’utilizzo dei fondi stanziati che ammontano a 1.300.000 euro per acquistare il Jeans Club e procedere a ristrutturazione”.
Il sindaco Palazzi, centrodestra, ha infatti spiegato che l’idea della giunta Ferioli, centrosinistra, di realizzare un auditorium al posto della stazione delle corriere si è rilevata irrealizzabile ed è stata abbandonata già dalla precedente amministrazione. Secondo quanto riportato dall’opposizione, la nuova giunta avrebbe intenzione, nei primi mesi del 2017, di mettere in campo una manifestazione di interesse per verificare se ci sono privati disponibili a mettere a disposizione edifici per questo scopo. E per la Giunta lo spazio ideale sarebbe l’edificio della ex discoteca presso i giardini, ora inagibile. L’acquisto di un edificio e la costruzione di un auditorium devono avvenire con i fondi messi a disposizione dalla Regione per questo scopo: 1,3 milioni di euro.
“È una proposta che mi lascia molto perplesso, soprattutto nel metodo – commenta da Sinistra Civica Stefano Lugli – Penso che la priorità debba andare al recupero degli edifici pubblici inagibili all’interno di un’idea complessiva di città in cui è la tipologia di uso degli spazi pubblici individuato dall’Amministrazione a determinare la tipologia di edifici pubblici e privati che vi sorgono, e non il contrario. Questa metodologia di utilizzo del territorio al di fuori di una regia complessiva ha caratterizzato l’intera fase di ricostruzione post sisma, e se si continua su questa strada non avremo mai una città con servizi distribuiti in modo organico su tutto il territorio comunale. È per questo che la priorità che dovrebbe avere questa giunta è la redazione di un nuovo piano regolatore che accompagni la crescita di Finale Emilia. Ma Palazzi non ha intenzione di andare in questa direzione, perché gestire il territorio in modo discrezionale è la via più comoda, ma anche quella che non garantisce una crescita equilibrata della nostra città”.