“È finita la nostra avventura. Ci dispiace, ci dispiace veramente tanto. Vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno creduto in noi fin da subito, chi con il tempo, chi si era affezionato a noi, chi ci ha aiutato anche solo con la presenza, una battuta, un sorriso o una pacca sulla spalla. E vogliamo ringraziare anche chi ha provato anche solo per finta a venirci incontro: ai primi, un grazie sincero. Agli ultimi un grazie, sì grazie… ma ancora più finto del vostro aiuto”.
Sono parole amare quelle con cui i gestori del bar Sole e Sapori del Quartiere Ovest, a Finale Emilia, si congedano dai loro avventori. Addio a un centro importantissimo per questa zona di Finale, dove si ritrovavano nonni e nipoti, si organizzavano feste, compleanni, appuntamenti col ballo. Il 31 dicembre il locale ha smesso di lavorare e dopo le vacanze natalizie non riaprirà.
Si chiude definitivamente, così è stato deciso dopo l’ultima riunione fatta ieri in Comune. Irricevibile la nuova prospettiva di bando pubblico che si vuole mettere in campo per assegnare la gestione di quel bar. C’entra il Comune perchè il locale è del Comune, che stila una convenzione con una associazione che poi dà in affitto il bar.
Gli attuali gestori sono entrati a maggio 2015, hanno avuto il locale senza bando per via di una legge regionale che facilita l’inserimento lavorativo, e con l’idea di restare abbastanza da poter ripagare i mobili, il mutuo e gli investimenti iniziali. Tempo due anni, però, e col cambio dell’amministrazione accade l’imponderabile. Cambiano le condizioni di assegnazione del bar.
Dopo l’inchiesta della Procura sugli appalti del Comune di Finale dell’era Ferioli, col cambio di maggioranza, infatti, si procede coi piedi di piombo e si sta ridiscutendo ogni assegnazione.
Per quanto riguarda il bar del Quartiere Ovest, scaduta l’assegnazione il 31 dicembre scorso, adesso il Comune vuole assegnarne la gestione tramite un bando pubblico. Il primo è andato deserto. Fissava un affitto più alto dell’attuale, da 7.700 euro annui, e chiedono che chi si aggiudica il bar paghi subito, per intero, i primi sei mesi, e la seconda parte a settembre. Il nuove gestore dovrebbe installare un bagno chimico, pagandolo di tasca propria e garantire una fideiussione che copra tutte le pigioni di un anno. Anche l’ultima proposta del Comune, di dimezzare il costo della fideiussione dimezzando gli anni di assegnazione, non è stata giudicata praticabile.
“Non ce la facciamo, quando abbiamo aperto erano altri gli accordi”, si sfoga Salvatore Marrone uno dei dipendenti del bar, che da oggi rimane senza lavoro. “Ci sono due famiglie in mezzo alla strada, grazie Comune!”
Ora non resta che vendere i mobili, da oggi si chiederanno i preventivi, per pagare i debiti con fornitori e banca.
E chissà se e quando il bar riaprirà mai e il Quartiere Ovest avrà di nuovo un cuore pulsante.