Prove pratiche, test di sicurezza nelle aule e all’aperto e, per la prima volta, incontri anche nelle Caserme dei Carabinieri per essere guidatori corretti e consapevoli domani. Se nel 2016 le iniziative di prevenzione ed educazione stradale hanno coinvolto 113.223 studenti e 1.520 docenti di 545 scuole dell’Emilia-Romagna (da quelle scuole dell’infanzia alle superiori), quest’anno l’obiettivo è raddoppiare la platea. Lo fa sapere una nota della Regione.
Le diverse iniziative che saranno svolte nel 2017 nascono dalla collaborazione tra Regione, Osservatorio per la sicurezza stradale, Ufficio scolastico regionale e Arma dei Carabinieri, con l’obiettivo di far aumentare negli studenti la conoscenza e il rispetto delle regole della circolazione nelle strade e diffondere le buone pratiche e la cultura della sicurezza stradale per una mobilità sicura, consapevole e sostenibile che coinvolga tutti gli utenti delle strade.
In campo ci sono con prove pratiche per ragazzi dalle elementari alle superiori, incontri nelle aule con materiale didattico ad hoc e una nuova iniziativa per conoscere il lavoro delle forze dell’ordine.
Tutti i progetti sono stati presentati oggi in Regione, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato Raffaele Donini, assessore regionale a Infrastrutture e trasporti; Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione; Valerio Giardina, comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna; Giovanni Schiavone dell’Ufficio scolastico regionale e Sandra Feroni dell’Istituto Serpieri di Bologna.
I progetti
- “Carabinieri per un giorno”
Il progetto rappresenta la novità di quest’anno. Nata grazie alla sinergia con l’Arma (che ha già permesso la presenza al Motor Show 2016 con un corner nello Stand delle Forze Armate nella parte riservata ai Carabinieri), l’iniziativa sarà avviata in via sperimentale a Bologna e prevede incontri nelle penultime classi delle superiori e una visita alle sedi dei nuclei investigativi, per vedere dal vivo come funzionano i posti di controllo e il lavoro delle unità mobili per la sicurezza nelle strade e per aumentare la consapevolezza della ricadute dei propri comportamenti e dell’uso di alcol e droghe.
- Tour “Track Crash Test simulation”
Cosa accade se fai un incidente in auto anche a piccolissima velocitò ma sei senza cintura? E se il mezzo si ribalta con te a bordo? Grazie a un tir equipaggiato con attrezzature speciali i ragazzi potranno effettuare personalmente “crash test” che sottolineano l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza. Dopo la sperimentazione avviata lo scorso anno, quest’anno sono previste 10 tappe con incontri nelle città tra aprile e maggio.
- Campi Prova
Nellearee riservate alle prove pratiche di guida sicura delle due ruote e della prima auto, saranno proposti incontri a ragazzi di tutte le età.
- La “patente del triciclo” e il casco il bici
Oltre 12.400 bambini della scuola d’infanzia, al termine di incontri in classe e prove in strada, hanno ricevuto la “patente del triciclo”, mentre i primi 1.000 scolari tra i 6 e i 10 anni si sono visti consegnare il casco nell’ambito dell’iniziativa, dedicata alle due ruote, “Col casco non ci casco”. I due progetti, riservati ai più piccoli, si terranno anche nel 2017.
L’educazione alla sicurezza stradale in Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna ha creduto, prima in Italia, che per affrontare e ridurre sensibilmente gli incidenti sulle strade sia fondamentale un’attività educativa di prevenzione soprattutto nelle scuole, a partire da quelle materne e fino alle superiori. La collaborazione fra Regione, Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale e il mondo della scuola è stata avviata nel 1994 e sancita dalla firma di due protocolli successivi.
L’intesa ha dato origine ad un piano di attività informative e didattiche dedicate ai ragazzi e formalizzate nei Piani triennali di offerta formativa di tutti gli istituti scolastici del territorio emiliano-romagnolo, in sinergia con i Vigili urbani, la Polizia stradale e altre associazioni di volontariato.
In tutti questi anni, la Regione ha sostenuto lo sviluppo dei progetti di educazione stradale con oltre 3,6 milioni euro (le risorse per il 2017 ammontano a 86.400 euro) e con 1 milione di euro per l’utilizzo di aree idonee allo svolgimento di esercitazioni per le prove pratiche di guida di ciclomotori e dei motocicli. Tra le 8 realizzate finora in regione, la punta di diamante è quella posta all’interno dell’Istituto “Serpieri” diBologna con il “Laboratorio europeo delle sicurezze” (che ha un’ala attrezzata all’interno della scuola, aule didattiche e simulatori di guida), la cui attività da ottobre 2015 a settembre 2016 ha coinvolto 24.933 ragazzi dalla scuola materna alla maggiore età. Gli altri campi si trovano a Rimini, Modena, Reggio Emilia e Gossolengo nel piacentino, mentre altre due saranno realizzate a Lugo e Parma.
I commenti
“Il nostro obiettivo è ridurre gli incidenti nelle strade e migliorare la sicurezza per tutti”, sottolinea l’assessore regionale a Infrastrutture e trasporti, Raffaele Donini. “In linea con quanto previsto dal Programma europeo di azione per la sicurezza stradale, che vuole ridurre i feriti e dimezzare il numero di morti entro il 2020, abbiamo messo in campo diversi progetti incentrati sull’educazione e sulla diffusione di comportamenti corretti. Stiamo lavorando insieme all’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, alla scuola e alle forze dell’ordine e continueremo a farlo, prestando grande attenzione a chi guiderà domani ed anche ai ciclisti, gli utenti più deboli della strada, partendo dai più piccoli”.
“L’Osservatorio regionale diffonde la cultura della sicurezza stradale stimolando un cambiamento dei comportamenti attraverso azioni formative rivolte soprattutto ai minorenni- spiega il presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione, Mauro Sorbi– affinché diventino ‘sentinelle’ della sicurezza stradale nei confronti degli adulti che li circondano: genitori, nonni, … La collaborazione col mondo della scuola è per questo fondamentale. Quest’anno, per la prima volta, avremo anche la collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, raggiungendo un doppio risultato: mutamento culturale sia verso gli atteggiamenti scorretti sulla strada che producono incidentalità, sia nei confronti dell’Arma che deve essere percepita non come elemento coercitivo, ma come collaborativo per instaurare un maggior clima di sicurezza per tutti. Sia per questo progetto che per quello dei ‘crash test’ l’Osservatorio vigilerà, insieme alle scuole, sulle ditte di trasporto che accompagneranno i ragazzi”.
“Iniziamo questa avventura con grande entusiasmo e fiducia”, ha affermato il comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna,Valerio Giardina. “Per un giorno saremo un riferimento per i bambini e i ragazzi, con l’obiettivo di farli avvicinare ai temi fondamentali della legalità e del contrasto all’uso della droga. Nel corso delle giornate di incontro faremo anche prove pratiche nelle nostre sedi”.