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Mutui dei terremotati, Forza Italia: “Col vuoto normativo in Emilia è il caos”

da | Feb 4, 2017 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

Mutui su case distrutte, Imu su costruzioni inagibili, seconde case con contributo per la ricostruzione dimezzato rispetto al sisma del centro Italia, sono solo alcune delle istanze portate sul tavolo del Governo con l’interrogazione dell’onorevole Massimo Palmizio di Forza Italia

“Nessuno – spiegano in una nota Palmizio, che è anche coordinatore regionale di Fi e Antonio Platis capogruppo Ucman – vuole fare una guerra tra ‘poveri’. Non è bello confrontare quanto ricevuto dagli emiliani e quanto stanziato per gli amici del centro Italia, ma viste le disparità è quanto mai necessario denunciare queste criticità. Il PD, che attualmente governa nei comuni del cratere, in provincia, in regione ed a Roma, non è riuscito a sancire con una legge organica il fatto che chi ha la casa inagibile abbia sospese le rate del mutuo e non debba pagare l’IMU per un bene di cui, purtroppo, non può più godere.
Una follia che – sottolineano i due – stride con ogni buonsenso. Per fortuna, alcuni amici coinvolti ci hanno segnalato come diverse banche abbiano soprasseduto alla richiesta della prima rata in scadenza a fine gennaio confidando in un nuovo intervento normativo.

Ogni anno, questo oramai è il quinto, i parlamentati del Partito democratico cercano ogni ‘finestra’ per cercare di infilare i correttivi nelle finanziarie e nel milleproroghe. Vedremo alla fine cosa faranno uscire dalla conversione di quest’ultimo prevista per metà mese.

E’ necessario ristabilire uguaglianza ed equità nei criteri di erogazione contributi alle ricostruzioni post-sisma in tutte le aree colpite, incalzano da Forza Italia.

Chiederemo al Governo di valutare la modifica dei regolamenti sin qui applicati per il Sisma 2012 e di allinearli a quelli dell’attuale D.L. n. 189 (sisma centro Italia) in qualsiasi punto ove appaiano differenze di trattamento.
Di conseguenza si dovrebbero riaprire i termini di possibile richiesta di contributi per i possessori di abitazioni non principali con le stesse regole e i medesimi tempi ora previsti.
Non si chiede la “Luna”, ma almeno pari dignità con i fratelli del centro Italia. Se una seconda casa là sarà ricostruita con il 100% qui non si capisce perché si possa arrivare solo al 50% di contributo pubblico”, chiudono Palmizio e Platis.


Testo interrogazione :

ON. ELIO MASSIMO PALMIZIO – al Presidente del Consiglio dei Ministri – Per
sapere – premesso che:

tra maggio e giugno del 2012 un evento sismico costituito da una serie di
scosse di magnitudo compresa tra 4 e 5,9 ha colpito il nostro Paese, con
effetti devastanti soprattutto nelle Regioni Emilia – Romagna,  Lombardia,
Veneto, in particolare nel distretto sismico della Pianura Padana emiliana;

con il D.L. n. 74 del 6 giugno 2012 si stabiliva l’erogazione di contributi
per la riparazione e la ricostruzione dell’edilizia abitativa privata;

il D.L. era breve e generico e rimandava per le norme ai Presidenti delle
Regioni coinvolte, nominati Commissari delegati alla ricostruzione;

Presidente e Commissario straordinario per la ricostruzione nelle aree
colpite dal terremoto in Emilia-Romagna era Vasco Errani;

a partire dall’agosto 2012 una serie di ordinanze ha stabilito i criteri di
ammissibilità a rimborso alla riparazione/ricostruzione ed eventuale
adeguamento alla normativa antisismica;

per i comuni del “cratere” si stabilirono contributi per la ricostruzione
del 100 % per le case “principali”, ovvero le prime case e le abitazioni
con regolare contratto di affitto. Tale contributo si riduceva al 50% per
le case “non principali”;

tra il 24 agosto ed ottobre del 2016  un evento sismico di magnitudo
compresa tra 4,5 e 6,5 ha colpito di nuovo il nostro Paese, con gli effetti
più evidenti in Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio (con nuove scosse nella
medesima area registrate anche il 18 gennaio 2017);

il D.L. n. 189 del 17/10/ 2016 recante “*Interventi urgenti in favore delle
popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016”* risulta molto più
chiaro, comprensibile, immediato e dettagliato se confrontato al D.L. n. 74
del 6 giugno 2012 per i territori emiliani e limitrofi;

la differenza evidente tra i due D.L. è di difficile interpretazione visto
che il Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle aree
colpite dal terremoto del 24 agosto è lo stesso Vasco Errani;

nella fattispecie per i comuni nel “cratere”  l’art. 6 comma 2 lettera c)
stabilisce che sono ammesse al contributo del 100% anche le abitazioni non
principali. Si ravvisa inoltre un’altra disparità all’interno dello stesso
D.L. n. 189: l’art. 6 comma 5 stabilisce che, per gli immobili non
principali che si trovino fuori dal cratere, ma comunque nel territorio
delle stesse Regioni interessate, il contributo sia solo del 50% a meno che
non facciano parte delle Unità Minime d’Intervento (UMI) in centri storici
e borghi caratteristici. In tali casi il contributo è del 100% –:

se il Governo possa attivarsi, con gli strumenti in suo possesso, affinché
siano garantite prestazioni equipollenti alle vittime di eventi sismici in
Italia, ponendo fine all’evidente ed inaccettabile disparità di trattamento
sul ristoro di beni immobili fra cittadini italiani colpiti da eventi
sismici in Regioni e/o zone diverse, in palese contrasto con i dettami
della Costituzione;

se il Governo possa accelerare il procedimento di modifica dei regolamenti
sin qui applicati per il Sisma 2012 ed allinearli a quelli dell’attuale
D.L. n. 189 in qualsiasi punto ove appaiano differenze di trattamento,
salvaguardando e risarcendo i cittadini che, nel periodo nel frattempo
intercorso, siano stati costretti a subire questa disparità di trattamento.

ON. ELIO MASSIMO PALMIZIO

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