“Tra il dire e il fare c’è di mezzo la poltrona”. È un commento sarcastico quello che gli esponenti del Movimento 5 Stelle di Finale Emilia riservano all’amministrazione comunale di centrodestra che ha commentato positivamente la notizia del ritorno al progetto di vecchio tracciato della Cispadana.
“Sembra incredibile ma solo un paio di settimane fa, a Massa Finalese, parlando d’inquinamento dell’aria del nostro territorio con i dati illustrati dall’osservatorio civico “Ora tocca a noi”, l’Amministrazione, per bocca dell’Assessore all’ambiente, chiedeva aiuto ai cittadini per affrontare e arginare il problema ambientale. -ricordano i consiglieri del M5S in una nota- Oggi, invece, il sindaco gioisce e si compiace che il tracciato della Cispadana sia stato rivisto “un po’ più in là”. Come se l’inquinamento provocato dal traffico autostradale potesse scomparire – forse per magia – dopo 1 o 2 km. O come se la costruzione di un’autostrada un po’ più lontano dal centro abitato finalese annullasse il bisogno di cave e la distruzione del territorio interessato- osservano i pentastellati-
Il problema ambientale, per cui l’Amministrazione ha chiesto aiuto, si deve combattere in primis bloccando opere come questa. Un’opera inutile per il territorio, che non migliorerà la viabilità richiesta dalla maggioranza dei finalesi, e che porterà sul nostro Comune l’inquinamento provocato dal transito autostradale tra i mari Adriatico e Tirreno.
Non esiste solo l’inquinamento delle fabbriche esistenti (ed impattanti) bensì un mix di fattori. Se vogliamo veramente agire a beneficio di tutti, dobbiamo almeno bloccare quanto non è ancora stato realizzato. Bloccare la costruzione della Cispadana è un obbligo per non tradire la nostra salute.
Assurdo poi, che proprio nei giorni in cui la Commissione Europea minaccia di comminare una multa da 1 miliardo di euro all’Italia per il troppo smog, dall’Amministrazione di Finale Emilia giunga un plauso per lo spostamento dell’autostrada!!
Evidentemente, purtroppo, la rabbia dei cittadini massesi e finalesi viene affrontata come al solito solo a parole, come è ormai chiaro, tra il dire ed il fare c’è di mezzo – chiudono dal Movimento – la “poltrona”.