I recenti casi di Concordia e San Felice sono solo la punta dell’iceberg. Esclusi i grandi gruppi la ricostruzione toglie di fatto ossigeno e liquidità alle imprese. A denunciare la vicenda sono i consiglieri di centrodestra Antonio Platis, Mauro Neri e Lorenza Borsari che propongono alla Regione di avviare una serie di interventi fattivi quali la compensazione di contributi ed imposte e nuova modalità di pagamento dello stato avanzamento lavori. Come spiegano i tre in una nota, “Se si ha in mano la cambiale Errani, e quindi si sono superati già mille controlli, si deve poter avere più elasticità. Un “Sal 0″ più sostanzioso e un numero maggiore di tecnici per la verifica dei successivi avanzamenti sono una priorità. Inoltre, nonostante le sollecitazioni, la Regione non ha mai dato garanzie ai sub fornitori alimentando un circolo vizioso di sfiducia e scaricando sui privati i problemi. Bisogna sollecitare il mondo bancario a fare il suo mestiere permettendo alle ditte di avere liquidità appena il progetto è stato approvato”.
“Dal 2012, in particolar modo, è scoppiata l’esigenza di accelerare i pagamenti della PA e di compensare le varie imposte tra loro. Negli ultimi anni – illustrano -un po’ di strada è stata fatta, ma i risultati concreti ancora lontani. Nonostante si siano votati all’unanimità odg in tal senso proposti dal centrodestra, ad esempio in provincia da Dante Mazzi (PDL), le recenti crisi aziendali testimoniano quanta strada ci sia ancora da fare.
In molti casi grazie all’escamotage dell’introduzione della nuova fase di accettazione della fattura le PA hanno migliorato i tempi di pagamento solo da un punto di vista figurativo. Chiediamo – infine – siano resi pubblici dalla Struttura Commissiariale tutti i tempi di pagamento nelle varie fasi ed il numero di richieste di integrazione, con relative tempistiche, per i progetti avviati.
I dati sulla ricostruzione andrebbero forniti su quanto effettivamente erogato e non sul concessoprenotato”.