Per i 600 precari nei Comuni terremotati il sindacato chiede un incontro in Regione. C’è molto malumore per le condizioni in cui versano questi lavoratori, che ieri erano al lavoro senza avere firmato il contratto di rinnovo di lavoro.
Ecco la nota della Nidil Cgil Modena
“Ancora una volta la burocrazia non ha anima. I circa 600 lavoratori somministrati per la ricostruzione post-sisma nei vari Comuni dell’Emilia Romagna, si sono visti confermare da Manpower la loro missione solo nella tarda serata di martedì 28 febbraio per il rinnovo dell’incarico dal 1° marzo sino a fine anno.
Si trattava però solo di una comunicazione di conferma della missione, mentre non è stato possibile firmare materialmente il contratto di proroga.
Ciò ha causato una situazione a dir poco paradossale, perché pur avendo i lavoratori un contratto a tempo indeterminato con l’Agenzia, non hanno però potuto formalizzare entro il 28 febbraio stesso la proroga presso le aziende utilizzatrici (i vari Comuni interessati).
Formalmente nessun somministrato ha perciò lavorato in nero nella giornata di ieri, ma rimane grave che, a causa di mancate comunicazioni e ritardi tra i Comuni colpiti dal sisma e la Regione, non si sia potuto procedere regolarmente alla proroga, ingenerando anche la giusta protesta dei lavoratori.
Il sindacato Nidil/Cgil è consapevole che i Comuni hanno subito tagli al personale in questi anni e forse anche questi disguidi ne sono anche la conseguenza, ma rimane inaccettabile che a pagarne il conto siano i lavoratori somministrati.
“Non si può – afferma Antonio Petrillo segretario Nidil/Cgil Modena – arrivare all’ultimo minuto per avere o non avere conferma sulla propria prosecuzione lavorativa, anche perché dietro ad ogni contratto c’è una persona e una famiglia, e visto che la ricostruzione è al centro dell’agenda di questa Regione, cosi come dichiarato sia dal Presidente, sia dall’assessore alle Attività Produttive”.
Sono diversi anni che Nidil e la Cgil di Modena denunciamo questa situazione. “Infatti già in passato – prosegue il segretario di Nidil/Cgil – avevamo avuto conferme di missioni per i lavoratori somministrati, effettuate all’ultimo minuto e addirittura oltre la scadenza, e più volte abbiamo chiesto alle istituzioni (Comuni e Regione) che ciò non si ripetesse. C’è stato sempre risposto che sarebbe stata l’ultima volta, purtroppo è ricapitato ancora”.
“Ci auguriamo che, alle dichiarazioni della Regione Emilia Romagna ai lavoratori incontrati ieri, in merito alla gestione futura sui tempi certi e senza rincorsa per le prossime missioni, facciano seguito fatti concreti”.
Ad oggi, a parte qualche errore di inserimento nei dati contrattuali, Manpower Spa ha inviato il contratto di missione alla stragrande maggioranza dei lavoratori. Anche in questo caso però ci sono incongruenze rispetto a quanto comunicato dalla Regione nei vari confronti sindacali, sia in merito al numero che alla durata della missione dei lavoratori interessati.
Infatti, nei prossimi giorni Nidil-Cgil chiederà un incontro urgente alla Regione per chiarire tali incongruenze.
La condizione dei lavoratori somministrati, anche a tempo indeterminato come in questo caso, è comunque caratterizzata da forte precarietà e incertezze, come quelle che vivono da anni i lavoratori del Sisma.
Per ridare dignità al lavoro, la Cgil ha fatto una proposta di legge popolare sulla Carta dei Diritti Universali del lavoro, sostenuta anche da due quesiti referendari (per eliminare i voucher e tutelare i lavoratori in appalto), che si voteranno in primavera. L’obiettivo è rimettere al centro il lavoro con tutte le dovute tutele”.