In merito alla vicenda che ci vede negativamente protagonisti e che danneggia 13 aziende – e non 30 come qualcuno ha lasciato intendere, ma questo non cambia la sostanza del problema – che non potranno incassare il 10 marzo le loro spettanze per gli stati d’avanzamento lavori, regolarmente presentati per interventi di ricostruzione post sisma, ci assumiamo la piena responsabilità dell’errore commesso”. Esordisce così il sindaco di Finale Emilia, Ferdinando Ferioli, commentando l’errore degli uffici comunali che ha fatto saltare il contributo terremoto a diverse aziende del territorio.“Siamo davvero dispiaciuti di quanto accaduto, che dipende da un errore umano: purtroppo da sempre, chi lavora sbaglia – osserva il sindaco – Pur essendo consapevoli che le nostre scuse e giustificazioni non potranno cambiare la sostanza delle cose, e cioè che 13 aziende riceveranno il 10 aprile anziché il 10 marzo quanto loro dovuto, riteniamo doveroso spiegare come si sono svolti i fatti”.
I fatti
Tredici delle 36 comunicazioni relative a richieste di contributo inviate dal 20 gennaio al 20 febbraio, sono state spedite a un indirizzo mail di posta certificata che era stato memorizzato con un errore di scrittura. Il nostro servizio Urbanistica è venuto a conoscenza dell’invio errato solo il 26 febbraio e ha immediatamente provveduto a inoltrare nuovamente le comunicazioni all’indirizzo corretto di Pec e a telefonare all’istituto di credito coinvolto, che si è reso disponibile a tentare di risolvere il problema per far sì che i contributi potessero essere erogati il 10 marzo come previsto.
Ciò però, purtroppo, non è stato possibile e i contributi per le 13 aziende arriveranno solo il 10 aprile. A rendere ancora più amara la questione, è la notizia – peraltro assolutamente positiva – che nei prossimi mesi la Cassa Depositi e Prestiti erogherà alle banche le somme prenotate due volte al mese e non più una sola volta, abbreviando così i tempi di incasso per le aziende.
Il commento del sindaco
Questa vicenda, che ci amareggia molto, conferma la necessità di rendere più elastico tutto il sistema legato all’erogazione dei contributi, purtroppo però ci rendiamo anche conto di come la burocrazia non potrà mai essere completamente eliminata in ambiti delicati come questi.
Spiace però leggere interventi di persone che si fortificano, nascosti da una sigla, tranciando giudizi spregevoli nei confronti di persone che fanno semplicemente il loro lavoro e, posso assicurarlo, cercano sempre di farlo al meglio e con la massima buona fede.
Buona fede che non vedo trasparire da molti dei commenti di Finale Emilia Terremotata Protesta (il comitato che ha diffuso la notizia, Ndr), che ultimamente mi sembra più impegnata a preparare future campagne elettorali piuttosto che a fare ciò per cui è nata: raccogliere le istanze di insoddisfazione e cercare di trovare loro, nel confronto dialettico, adeguate risposte”.