Questa notte vi ho sognato tutti splendidamente vivi, ritornammo a rivedere tutti gli orrori di quel reparto ridendo: non sono riusciti ad ammazzarci, siamo ancora vivi, nuovi come fossimo risuscitati non più contaminati dalla sporca morte.
Sono i versi di Luigi Di Ruscio, tratte da Poesie operaie, che ora sono a guardia dell’ingresso dell’aula dell’Assemblea legislativa. Un “monito per chi deve fare le leggi”, ha affermato Simonetta Saliera presidente dell’Assemblea, durante la cerimonia con cui la targa di ottone, realizzata dall’Associazione familiari e vittime amianto Emilia-Romagna (Afeva), è stata scoperta.
Una cerimonia arrivata alla vigilia della giornata della salute e della sicurezza sul lavoro (28 aprile) che ospiterà la conferenza regionale sull’amianto. “Questa targa- ha spiegato durante la cerimonia Saliera- e il suo posizionamento proprio all’ingresso dell’Aula, oltre a essere un monito per i miei colleghi consiglieri, deve esserlo per tutte le istituzioni e per la politica regionale in generale. Questa targa ci ricorda che la nostra Costituzione è fondata sul lavoro non come merce, non come puro salario ma come ambito per la realizzazione di se stessi. Il lavoro è dignità della persona. Ricordare le vittime vuol dire, dal punto di vista politico, fare le scelte giuste e questo non sempre succede. La storia delle vittime dell’amianto parla di uno Stato che non ha voluto riconoscere come attraverso il lavoro si stessero uccidendo delle persone”.
Assieme a Saliera anche il presidente di Afeva Emilia Romagna, Andrea Caselli, che ha rimarcato come sia stata scelta proprio questa poesia “per l’immagine dignitosa che ridà delle vittime. La targa non serve solo per ricordare quello che è stato, ma è utile per programmare il futuro. E il futuro è già domani quando si terrà la conferenza amianto regionale dove chiederemo un salto di qualità: un’iniziativa urgente per debellare l’amianto dal territorio”.
Assieme ai lavoratori di Officine grandi riparazioni, agli ex dipendenti, ai parenti di alcune vittime dell’amianto c’era anche Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera, che ha ricordato come nel suo paese si stia cercando di smantellare tutto l’eternit contenuto nelle costruzioni: “Fino a ora abbiamo smantellato 140 chili di amianto per cittadino grazie alla grande collaborazione della popolazione. In paese ci sono ben 50 famiglie che hanno visto un proprio caro morire per l’amianto. Speriamo di essere il primo comune ‘amianto free'”.
E proprio in merito ai passi futuri la presidente Saliera ha spiegato come “questa Regione stia facendo un buon lavoro attraverso leggi e regolamenti. Siamo ancora lontani però dal dire che siamo liberi dall’amianto. Le istituzioni devono impegnarsi sempre di più nei controlli per tutelare famiglie e lavoratori. Spero che questa targa sia un monito anche per i miei colleghi nel far si che le regole siano sempre viste dall’angolo di chi è più debole”.