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Nuovo distributore Coop a Carpi: la rabbia dei benzinai

da | Mag 3, 2017 | In Primo Piano, Carpi, In primo piano, Economia, Infrastrutture | 0 commenti

Sulla bretella della tangenziale Nord via 12 luglio 1944 – che collega Carpi alle frazioni di Fossoli e San Marino sorgerà un enorme distributore carburanti a marchio Coop o Enercoop. Il maxi cantiere è incastonato tra vigneti e coltivazioni, in un’area che fino a due mesi fa ospitava soltanto qualche casa diroccata e un paio di nuove abitazioni che affacciano sulla tangenziale.

Il costo complessivo è di 2 milioni di euro, e il permesso a costruire emesso dal Comune porta la data di giugno dello scorso anno. Proprietaria e committente dell’opera, a quanto si evince dal cantiere, è la Carburanti 3.0 srl di Coop Alleanza 3.0 (la delibera di giunta conferiva l’incarico a Energy srl che di fatto è controllata dalla cooperativa); a realizzare il lavoro è la Cedem scarl, consorzio edile elettromeccanico con sede a Modena.

L’opera era dunque stata prevista da tempo dall’Amministrazione ma gli altri distributori di carburanti e le associazioni di categoria sono stati colti di sorpresa. Non è la prima volta che succede, secondo Franco Giberti, Presidente Provinciale Faib, sigla che rappresenta il numero maggiore degli operatori delle stazioni di erogazione del territorio modenese. Impianti di insegne della Grande distribuzione organizzata sono sorti a Vignola, Sassuolo e Pavullo, e lo si è appreso quasi sempre a giochi fatti, in alcuni casi è stato possibile alzare il livello di attenzione, chiedere chiarimenti sulle norme urbanistiche, ma più spesso sono i soci che segnalano l’avvio dei cantieri. “Si continua ad aprire senza tener conto degli impatti su un mercato sempre più selvaggio che danneggia gli esercenti storici di quei bacini” è la posizione netta di Giberti. Senza contare le conseguenze sull’ambiente circostante.

I lavori al cantiere del futuro distributore Coop sulla bretella nord di Carpi

Ma perché desta tanta preoccupazione un nuovo impianto, se consentirà agli automobilisti di risparmiare sul carburante? “Le ricadute negative in realtà sono pesantissime: la rete distributiva attuale è già alle prese con un forte calo del venduto e la polverizzazione dei punti vendita. Per capire la situazione basta un esempio: in Germania ci sono 17mila punti vendita per 82 milioni di abitanti, in Italia, per 60 milioni di persone, sono 29mila. Siamo in un paese che non è più trasformatore ma solo consumatore, in un mercato in evoluzione e con nuove fonti di energia a disposizione”. Le grosse compagnie storiche si stanno defilando, scaricano i costi sui nuovi gestori – sempre più spesso stranieri – ma li obbligano a mantenere il marchio, nel frattempo le insegne della gdo si fanno strada, dando l’impressione di avere, in alcuni casi, corsie preferenziali per realizzare nuovi impianti in un mercato saturo.

“Invece di andare verso una urgente modernizzazione e razionalizzazione come anche noi, contro i nostri stessi interessi, abbiamo richiesto, si favorisce l’ingresso di nuovi privati. Con il risultato che chi rimane viene preso a calci nel sedere e buttato fuori dalla rete. Tanto più se pensiamo ai costi di gestione degli impianti che sono altissimi e impattanti soprattutto per i più piccoli”. Dunque la scelta del Comune, dichiara Giberti, risponde a “un tipo di logica non certo finalizzata ad un efficientamento della rete sul territorio, ma piuttosto solo a quella della valorizzazione della rendita fondiaria. Interverremo con delle proteste da parte dei gestori – conclude -, ma ci sarà poco da fare”. È accaduto a Pavullo, a Sassuolo, e così avverrà a Carpi tra pochi mesi. Il termine dei lavori al grande impianto, cominciati il 27 marzo e che dovrebbero richiedere circa 180 giornate effettive, è infatti previsto per il 30 settembre.

 

La pianta dell’opera

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