Cosa c’è di più buono dell’Aceto Balsamico di Modena? Forse l’Aceto Balsamico Trentino, risponderanno qualche chilometro più a nord della Bassa. Eh sì, anche se non ce ne siamo mai accorti su in montagna producono l’aceto balsamico, e pare anche sia niente male. Tanto che i trentini hanno richiesto il riconoscimento del loro prodotto come marchio Igp.
Alla notizia a Modena sono saltati sulla sedia.
«Sulla proposta della denominazione “Aceto Balsamico Trentino” occorre fare chiarezza sul corretto utilizzo di termini connessi a uno specifico prodotto caratterizzato dal marchio Igp», tuona Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, commentando l’ipotesi di inserimento del marchio “Aceto balsamico Trentino” nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, in corso di revisione da parte del ministero delle Politiche agricole.
«Diversi parlamentari – aggiunge Muzzarelli – presenteranno una interrogazione su questo tema, che sosteniamo, per chiedere al ministero la sospensione della decisione, in attesa delle sentenze relative a procedimenti legali in corso, promossi dal Consorzio di tutela Aceto balsamico di Modena, e della Corte di giustizia europea sull’utilizzo di termini evocativi in diversi prodotti commerciali anche stranieri».
Per Muzzarelli occorre tutelare un prodotto enogastronomico da secoli indissolubilmente legato al territorio modenese conosciuto in tutto il mondo per le sue caratteristiche uniche; serve quindi – conclude Muzzarelli – «una più attenta verifica sull’utilizzo di termini quali “Aceto balsamico” e “Balsamico” e sulla necessità della presenza di determinate caratteristiche, peraltro previste per legge».