Sono state inaugurate oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, le opere realizzate grazie alla generosità dei lavoratori e delle imprese che hanno accolto l’invito di Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi a contribuire alla rinascita dei territori colpiti dal sisma cinque anni fa. Nel Fondo sono confluiti i contributi volontari dei lavoratori e delle imprese di tutto il Paese, per un totale di 7.765.672,40 euro.
Le opere già realizzate sono la Casa della Musica di Pieve di Cento (Bologna), il Centro sport e cultura diBondeno (Ferrara), la Scuola di danza di Reggiolo il Centro di co-working di Quistello (Mantova).L’opera più imponente e complessa: una residenza per disabili gravi a San Felice sul Panaro (Modena).
“L’esperienza di quello che fu definito il primo terremoto dei capannoni – ha dichiarato Maurizio Marchesini, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna – ci ha fortificati ed uniti, ci ha fatto comprendere come solo con l’impegno collettivo e l’unità di intenti si possa dare un segnale forte di fiducia e di ripartenza. Insieme alle Istituzioni, la Regione in primis, abbiamo ottenuto il risultato di mantenere le produzioni nei territori, rafforzando il ruolo dell’impresa come fonte di sviluppo e occupazione, e abbiamo costruito le condizioni per avviare il prima possibile la ricostruzione. Lavoratori ed imprese hanno voluto concentrare il loro impegno su opere di grande qualità, distintive e innovative, per rispondere alle esigenze delle comunità locali e delle persone più deboli ed esposte. Il nostro auspicio è che questi nuovi luoghi di aggregazione siano un monito, soprattutto per le giovani generazioni, per aiutare ad affrontare le avversità, e contribuire a trasformare un evento drammatico in una nuova opportunità di crescita e benessere”.
“I criteri che ci siamo dati – ha affermato Luigi Giove, Segretario generale CGIL Emilia-Romagna – sono stati sicurezza, rigore e massima trasparenza nell’affidamento dei lavori. Abbiamo selezionato le imprese in base a precisi requisiti come l’iscrizione nella white list prevista dal Protocollo di legalità sottoscritto tra Istituzioni, associazioni datoriali e sindacati, una comprovata capacità costruttiva e tecnologica e la prossimità, per valorizzare il tessuto produttivo locale. I Comuni hanno messo a disposizione le aree a titolo gratuito e hanno accelerato gli iter per le necessarie autorizzazioni”.
“Per rivitalizzare i territori abbiamo deciso – ha sottolineato Giorgio Graziani, Segretario regionale CISL Emilia-Romagna – di creare nuovi centri di aggregazione per le popolazioni, dedicati alle varie fasi della vita: infanzia, giovani e anziani. Un nuovo modo di guardare al futuro e rinsaldare la coesione sociale attraverso un nuovo e prezioso legame tra diverse generazioni. Abbiamo voluto realizzare opere ben identificabili sia da un punto di vista funzionale sia architettonico, utilizzando tecniche costruttive e materiali innovativi”
“Con gli interventi effettuati grazie al Fondo – ha aggiunto Giuliano Zignani, Segretario regionale UIL Emilia-Romagna – abbiamo voluto realizzare un progetto di qualità a più livelli: architettonica, tecnologica, sostenibile e funzionale, per rispondere in modo efficace ai bisogni che abbiamo intercettato. Inoltre, l’obiettivo è stato quello di costruire contenitori di qualità sociale, per contribuire a migliorare il tessuto connettivo della società”.
“Abbiamo scelto – ha sottolineato Luigi Castagna, Presidente Confservizi Emilia-Romagna – di affidare i lavori di progettazione ad un professionista di chiara fama, l’architetto Mario Cucinella e il suo Studio Mario Cucinella Architects. Per realizzare il progetto e verificare le aspettative delle comunità sono stati selezionati sei giovani architetti e ingegneri under 35, residenti nelle aree del sisma, che sono stati protagonisti del Workshop “Costruire per ricostruire”.
“Questa iniziativa – ha dichiarato Piero Gnudi, Garante del Trust Nuova Polis Onlus – presenta caratteri di novità, a partire dallo strumento giuridico utilizzato, il “Trust”, per la realizzazione di opere con finalità di beneficenza. Abbiamo richiesto, ed ottenuto, grazie alla sensibilità istituzionale dell’Agenzia delle Entrate, riconoscimento del Trust quale “ONLUS”, grazie al quale tutti i fondi donati dai privati sono stati effettivamente ed esclusivamente utilizzati per coprire i costi sostenuti per la realizzazione delle opere”.
“Nel dramma di queste terre e di quelle del Centro Italia, colpite dagli eventi sismici – ha affermato Mario Cucinella, MCArchitects – noi architetti dobbiamo a queste comunità tutto il nostro sforzo creativo. L’esempio della ricostruzione dell’Emilia-Romagna dimostra come la forza di una collettività si sia rappresentata con l’architettura di nuove scuole e nuove opere al servizio dei cittadini. Non solo com’era dov’era, ma soprattutto come sarà. Dobbiamo immaginare che da questa grande sofferenza Ri-costruiremo meglio, con più attenzione, senza compromessi su sicurezza sismica e sicurezza ambientale. L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa!”
Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti dei Comuni in cui sono situate le opere: oltre al sindaco di Pieve di Cento Sergio Maccagnani, che ha coorganizzato l’inaugurazione, il vice sindaco di Bondeno Simone Saletti, il sindaco di Quistello Luca Malavasi e il sindaco di Reggiolo Roberto Angeli.
DESCRIZIONE DELLE OPERE
LA CASA DELLA MUSICA – Pieve di Cento (Bologna)
La Casa della Musica nasce con la volontà di dare spazi e strutture adeguati alla Scuola media ad indirizzo musicale e al Circolo di musica pievese. Il linguaggio architettonico si ispira alla tradizione musicale della città andando a costruire un edificio fatto di vari elementi autonomi che sono gli “strumenti” di un orchestra più grande che è l’insieme. Il richiamo agli strumenti musicali avviene anche attraverso la scelta del rivestimento in legno di rovere che avvolge gli interni e gli esterni e che consente, come nelle casse armoniche degli strumenti di contenere e amplificare i suoni. L’edificio è costituito da 9 piccoli laboratori musicali di forma circolare collegati da una “piazza” che funge da distributivo e che diventa luogo per la condivisione e il dialogo tra i giovani musicisti. Tale spazio centrale è destinato anche alle prove di musica di insieme e per piccoli saggi.
La Casa è un spazio fruibile da tutta la cittadinanza, anche grazie alla grande area esterna in grado di rappresentare un luogo di ritrovo e di aggregazione. Illuminata esternamente, durante la notte appare come un costante punto di richiamo, una lanterna di conforto per favorire la ripresa delle attività musicali e ricreative dopo il disagio del sisma. Il rivestimento in facciata ventilata fatta con doghe curve di rovere garantisce ottime prestazioni energetiche e conferisce una grande qualità architettonica. Particolare cura è stata posta nell’acustica degli spazi interni attraverso l’uso di materiali e strategie per la riduzione del riverbero. Un sistema di impianti autonomo aula per aula garantisce un utilizzo flessibile degli spazi anche nelle diverse ore del giorno.
CENTRO SPORT E CULTURA – Bondeno (Ferrara)
Il Centro offre ai cittadini nuovi spazi di aggregazione legati alla diffusione della cultura. L’intervento si colloca immediatamente vicina al centro storico in una zona ben collegata con il resto del contesto urbano e strategica dal punto di vista ludico e sportivo, grazie alla presenza di un’importate area sportiva.
L’intervento vede la realizzazione di due edifici cilindrici che si ispirano alle forme del territorio rurale tipiche di queste terre come quelle dei silos o delle balle di fieno. L’intento è di donare alla popolazione non un edificio ”calato dall’alto” ed estraneo al territorio, bensì un edificio che nasca dai costumi del luogo, dai suoi elementi caratterizzanti, e che sia riconoscibile e vicino alla popolazione. Ogni cilindro ospiterà funzioni distinte. Quello di dimensioni maggiori ha una grande sala dalla struttura estremamente flessibile, che potrà essere utilizzata per conferenze, rappresentazioni teatrali, esposizioni ed attività sportive leggere. Completano l’edificio il foyer e gli spazi di servizio. Il cilindro piccolo sarà adibito ad attività didattiche e di promozione delle specialità enogastronomiche del territorio.
La tecnica costruttiva è mista in acciaio e legno. Le pareti circolari sono interamente vetrate per ottimizzare l’illuminazione naturale e la permeabilità visiva. Una schermatura in acciaio protegge le vetrate dal sole al fine di ottimizzare l’irraggiamento ed il riscaldamento passivo interno. Un sistema di pannelli fotovoltaici sulla copertura del cilindro grande garantisce la produzione elettrica per la gestione di entrambi gli edifici.
CENTRO DI CO-WORKING E INCUBATORE NEO IMPRESE – Quistello (Mantova)
Il nuovo centro di aggregazione giovanile, costruito al centro di un parco urbano, è costituito da un volume unico ad un solo piano articolato in due spazi principali per le attività principali più gli spazi di servizio. L’edificio è costituito da una pelle vetrata, schermata esternamente mediante tendaggi, in modo da generare una forte connessione con il disegno del parco esterno. Le vetrate consentono l’ingresso della luce solare e quindi la formazione di un ambiente luminoso, e la suddivisione della schermatura in diversi tendaggi esterni permetterà di modulare la penetrazione dei raggi solari e quindi di usufruire di una illuminazione naturale nei diversi periodo dell’anno. L’area esterna sarà trattata parzialmente a giardino e pavimentata. La parte pavimentata sarà principalmente dislocata di fronte all’edificio, in maniera da formare una piccola piazza utilizzabile anche per eventi esterni. La struttura è interamente in cemento armato grazie al quale si ottiene un’elevata inerzia termica che compensa la leggerezza delle facciate. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne.
SCUOLA DI DANZA – Reggiolo (Reggio Emilia)
Il progetto prevede l’edificazione di una sala che ospiterà i corsi della scuola di danza, poiché la precedente sede è stata demolita a seguito del sisma. Il nuovo fabbricato è collegato agli spogliatoi tramite un volume con le pareti est e ovest completamente vetrate. La sala di danza è un edificio a pianta rettangolare con la struttura e le finiture in legno di abete. Alla semplicità formale e geometrica dell’impianto si affianca un sistema schermante esterno curvo, che circonda l’edificio delimitando due piccoli patii scoperti. Nei patii vi sono giardini visibili dalla sala di danza che contribuiscono alla schermatura solare delle vetrate.
Il sistema schermante e di rivestimento si rifà agli intrecci tipici della zona, ad esempio quelli dei cesti di vimini: si tratta di un riferimento ripreso dalle tradizioni artigiane, particolarmente indicato per l’ubicazione del lotto. Il sistema schermante offre un’ulteriore potenzialità, ossia quella d’illuminarsi durante le ore notturne come una lanterna, costituendo un episodio architettonico unico nel territorio, che potrebbe facilmente diventare un polo attrattore e un punto d’interesse simbolico per la comunità. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne. La forma compatta dell’edificio e la presenza di un involucro a prevalenza opaco riducono le dispersioni termiche nei mesi invernali e quindi minimizzano il ricorso agli impianti meccanici di riscaldamento, garantendo un ambiente interno confortevole.