Tra il 20 e il 29 maggio è tutto un susseguirsi di cerimonie di vario tipo, laiche e religiose, per ricordare l’anniversario del terremoto, tenere alta la memoria delle vittime, celebrare noi che teniamo ancora botta e la ricostruzione in generale. Tante cerimonie in cui, tra una cosa e l’altra, si rischia di far tardi e creare incidenti diplomatici.
Proprio quello che è successo ieri sera a Cavezzo: erano ormai le 21 abbondanti quando il Vescovo Erio stanco di aspettare l’arrivo dei politici e probabilmente anche un po’indispettito dal fatto che tra i fedeli non ci fosse propriamente il pienone, ha deciso di far cominciare la Messa in memoria delle vittime senza i rappresentanti delle istituzioni.
Non che fossero poi tanto lontani: sindaca, assessori e governatore erano nella piazza a fianco a consegnare le onorificenze per chi ha aiutato il paese (leggi l’articolo) e non si erano accorti che erano andati fuori tempo massimo. Quando gli sono andati a dire che il Vescovo si era spazientito, hanno liquidato i benemeriti e sono corsi trafelati a Messa.
Uno sgarbo, insomma, che a chi siede tra i banchi dell’opposizione fa dire: “Nel 2017 siamo ancora al Don Camillo & Peppone Style a Cavezzo… da non credere!”