Novi sarà così: 10 domande a Mario Enrico Rossi Barattini. L’11 giugno si deciderà chi governerà per 5 anni. Abbiamo sottoposto ai tre candidati sindaco cinque domande lunghe e cinque brevi su questioni rilevanti per Novi e il tessuto sociale e produttivo in cui è inserita. Alcune questioni sono state ampiamente dibattute, su altre emergono le rilevanti differenze tra i profili personali, professionali e politici dei tre protagonisti, Mario Enrico Rossi Barattini per la lista RinNovi Lega Nord Centrodestra per Novi Rovereto Sant’Antonio, Giulia Olivetti di Insieme al centro sinistra e Enrico Diacci di Noi lista civica. Invece dei soliti appelli, abbiamo voluto approfondire i programmi. Poi tutto sarà in mano agli elettori.
Apriamo, ovviamente, con ricostruzione e modernizzazione del centro: come (ri)organizzerete, se necessario, l’iter di presentazione delle pratiche? Cosa fare per ridare vita al centro storico dove ancora non ci sono cantieri?
Le pratiche stanno procedendo con estrema lentezza. Da avvocato amministrativista ho le capacità tecnico-giuridiche per maneggiare correttamente la legge e i tempi di ricostruzione: non finirò in mano al burocrate di turno che mi dice cosa e come fare le cose, so bene cosa dice la legge sui procedimenti amministrativi. In primis mi attiverò per instradare personalmente le pratiche edilizie, dando io stesso l’esempio ai dipendenti comunali! Sugli edifici pubblici – perlopiù in centro storico – vogliamo avviare da subito delle Conferenze di servizi con gli enti competenti a dare i nulla osta, per avere tempi certi sulle risposte e, in caso di perdurante inerzia, far operare il c.d. silenzio assenso. Per le abitazioni dei privati, più responsabilità ai tecnici: se un ingegnere mi firma un progetto e si assume le responsabilità, si possono avviare da subito i lavori. Sarà poi l’Amministrazione a procedere con i dovuti controlli, un po’ come avviene già con la Scia (segnalazione certificata di inizio attività). In questo modo, per gli edifici pubblici avremmo tempi certi e definiti sul ripristino, sui privati l’assenso a cominciare i lavori il giorno seguente la presentazione della pratica.
Cispadana e vie di comunicazione: come conciliare le esigenze di rispetto dell’ambiente e controllo/riduzione dell’inquinamento con la necessaria modernizzazione delle vie di accesso e di comunicazione? Quali soluzioni e proposte?
La Lega e il Centrodestra non sono contrari a priori alla Cispadana. Ma a certe condizioni: che sia debitamente correlata alla arterie principali del territorio, attraverso un facile accesso nato da uno studio e dal confronto con i cittadini; che sia una superstrada senza pedaggio, più adatta al nostro territorio già martoriato dal terremoto. Siamo contrarissimi all’idea di un’autostrada con caselli e pedaggi, sarebbe come una nuova tassa per i novesi, su questo faremo una dura battaglia. Quanto all’ambiente, ad oggi è ancora troppo fumoso il progetto, preferiamo aspettare l’esito delle valutazioni ministeriali, poi ci esprimeremo nel merito. È sicuramente opportuno che non sia troppo vicino ai centri abitati per l’inquinamento che si riverserebbe sulla popolazione e che non crei barriere innaturali sul territorio col rischio di stravolgere eccessivamente l’assetto urbano. Tuttavia, prima della Cispadana, è più opportuno concentrarsi sulle nostre strade ordinarie, spesso ricolme di buche. Soltanto quando saranno sistemate avrà senso parlare di grandi progetti di raccordo. Intanto iniziamo ad aiutare i novesi dalle piccole cose, come rifare il manto delle vie dissestate, poi penseremo al resto.
Promozione del territorio: è necessaria una riorganizzazione della pro-loco cittadina? Quali le vostre proposte per rilanciare il commercio e la vita a Novi, e di cosa hanno bisogno invece Rovereto e Sant’Antonio?
La “morte civile” che si respira sul territorio deriva dal fatto che a Novi le attività ricreative per i giovani e le famiglie sono praticamente inesistenti. La Pro-loco deve essere in rapporti stretti con l’Amministrazione ma mantenere una sua autonomia gestionale ed organizzativa. Sarebbe bene che venisse eletto nel Consiglio della pro-loco un rappresentante per ogni realtà presente a Novi, Rovereto e Sant’Antonio, per non creare sovrapposizioni e migliorare i momenti culturali e ricreativi. Per il commercio è fondamentale approvare incentivi per l’apertura di attività, sgravi fiscali per l’occupazione del suolo pubblico, tagli agli oneri di urbanizzazione e sulla tassa rifiuti. Vogliamo aprire punti vendita di prodotti locali, temporary shop, fare mercatini serali ed eventi a tema. Pensiamo alla notte bianca o al Festival della Filosofia, perché non organizzare in concomitanza con altri Comuni degli eventi correlati? Finora dalle giunte di sinistra non è mai stato fatto nulla, mai nessuna proposta concreta. Tutte queste iniziative sono possibili: torneremo a fare di Novi una città.
C’è chi dice che nell’Unione Terre d’Argine Novi non conta nulla: è così? In che modo e su quali temi secondo lei si può acquisire un peso nelle decisioni?
Novi non ha mai avuto un effettivo peso nell’Unione Terre d’Argine poiché chi ha amministrato finora il Comune non ha mai usato il polso, dimostrando, anche in questo caso, la sua totale inefficienza. Non solo non è riuscita a “battere i pugni sul tavolo” in tema di ricostruzione nei confronti del suo partito che governa la Provincia, la Regione e il Paese, ma anche in Unione ha sempre avuto una posizione subalterna. Per noi non sarà mai così: Novi viene prima di tutto, in tema di sociale, Polizia Urbana, amministrazione contabile, ASP ed i servizi alla persona, avremo molto da dire. Apriremo a livello di Unione uffici di consulenza gratuita per imprenditori locali interessati ad accedere al credito per avviare attività sul territorio. Questo è oggi uno dei principali problemi per fare impresa, noi vogliamo aiutare l’imprenditore a individuare il percorso per accedere a contributi locali, regionali, statali e comunitari. Molti non sanno nemmeno dell’esistenza di questi fondi, motivo per cui con appositi uffici a livello di Unione potremo aiutare il territorio a crescere per creare così lavoro e opportunità.
Parliamo di imposte comunali: quali riduzioni o variazioni apporterete per ridurre il peso su cittadini, commercianti e imprese?
Noi ci impegniamo a ridurre in maniera notevole le tasse locali per chi porterà investimenti imprenditoriali ed immobiliari a Novi. Come detto proporremo incentivi per l’apertura di attività, sgravi per l’occupazione di suolo pubblico e sulla tassa dei rifiuti, per non parlare di una decisa decurtazione degli oneri di urbanizzazione. Un nostro importante obiettivo è anche quello di creare, tramite l’aiuto dei nostri consiglieri regionali e parlamentari di Centrodestra, una Zona Franca. Questo territorio ha avuto troppi danni con il terremoto, è giusto che abbia l’opportunità di tornare a crescere. Serve una Zona a tassazione zero, e non solo per l’avvio di attività, ma anche per i cittadini che col terremoto hanno purtroppo perso tutto. Già in altri Stati ciò è stato fatto, quando un territorio subisce una forte calamità naturale si cerca di esentarlo da qualsiasi imposta per un determinato periodo, al fine così di permettergli di ripartire. In caso di nostra vittoria garantiamo un impegno massimo su questa nostra proposta già da tempo avanzata.
Veniamo ora ai cinque flash. Di che cosa c’è bisogno, e come vi impegnerete voi, sul territorio, rispetto a…
Ragazzi e giovani: Creare spazi per chi vuole fare musica, valutare anche serate a tema con rapper, musicisti locali e nazionali, oltre promuovere insieme alle radio locali concorsi per gruppi e musicisti del posto.
Sanità: Chiedere alla Croce Rossa oppure alla Croce Blu un’ambulanza costante a Novi per le emergenze.
Integrazione: Alle nostre regole e tradizioni noi non rinunciamo. Se a qualche forestiero non va bene può anche tornarsene a casa sua. Inoltre possiamo garantire che se il Centrodestra vincerà queste elezioni nessun, e sottolineo nessun, immigrato clandestino sarà ubicato a Novi.
Fasce fragili della popolazione: Abbiamo intenzione di creare dei centri di “pronto soccorso sociale”, ossia sportelli per chi è in difficoltà, con consulenti sociali e non, che sotto il controllo del Comune cerchino soluzioni fattibili ai problemi delle famiglie. Quanto ad eventuali contributi economici a famiglie in difficoltà per noi vigerà indissolubilmente il principio PRIMA GLI ITALIANI.
Sostegno alle famiglie con figli: Introduzione del quoziente familiare come già fatto in Lombardia, territorio guidato dalla Lega e dal Centrodestra unito.
Per Mario Barattini Novi sarà così.