Arriva dopo una lunga e caparbia indagine dei Carabinieri la longa manus della Giustizia su un caso datato 2013 e avvenuto a Mirandola.
In un’azienda tessile di San Giacomo Roncole 4 anni fa 12 operai di origine cinese vennero sequestrati e imbavagliati per due ore, minacciati con pistole e machete, feriti e derubati di computer, soldi, gioielli e cellulari da parte di una gang di connazionali composta da 5 uomini col volto coperto da calzamaglia, armato di pistola e machete. Gli operai, che anche dormivano e vivevano nella fabbrica,vennero rinchiusi in una stanza e imbavagliati. Uno degli ostaggi fu anche ferito. Poi partì la razzia e la band fuggì a bordo di un’utilitaria. Auto che poco dopo venne fermata nel rodigino, a Castelmassa mentre i malfattori fuggirono abbandonando l’intera refurtiva. E le prove. Da lì partirono le indagini rese ancora più difficili dalll’omertà che governa il sottobosco criminale cinese.
Oggi quindi la Procura di Modena ha disposto cinque misure di custodia cautelare in carcere, eseguite a Prato dove la gang di cinesi aveva trovato rifugio.