È arrivato a Medolla per scontare una pena per fatti di droga il 17enne straniero ritenuto responsabile dell’aggressione a San Felice di due Carabinieri, finiti all’ospedale uno con due dita rotte e un secondo per un morso al braccio dopo che lo avevano sorpreso a scardinare la cassa di un distributore di benzina.
Il giovane ha avuto guai con la giustizia e da Bologna è stato affidato a una comunità per minori non accompagnati di Medolla affinché affrontasse un percorso di recupero e integrazione che però – visto quanto accaduto – pare non abbia dato i frutti sperati.
È uno dei dettagli delle storie emerse nella conferenza stampa che il sindaco Filippo Molinari ha convocato per chiarire cosa sta accadendo in paese dopo l’escalation del disagio vissuto dai cittadini per il comportamento di alcuni degli ospiti di una delle 3 case famiglia per stranieri presenti a Medolla.
L’aggressione ai Carabinieri, un tentato furto a una tabaccheria, il cazzotto a un giovane durante una fiera, l’accerchiamento di una signora sulla ciclabile, i cocomeri lanciati dalle finestre e le grigliate notturne. Per non dire di atteggiamenti arroganti, sprezzanti, maleducati di ragazzi visti sempre a bighellonare e su cui grava anche l’ombra della droga.
Fumano e bevono birra nei parchi in molti casi disturbando la quiete pubblica. Si punta il dito su di loro quando accadono piccoli furti. Problemi che i cittadini hanno esposto direttamente al sindaco nell’incontro pubblico.
L’elenco è lungo, e i responsabili sembrano inattaccabili e impuniti. Lo stesso 17enne che ha aggredito i Carabinieri, ad esempio, vive ancora a Medolla e pare ci debba rimanere a lungo, ha spiegato il sindaco. Infatti pur avendo finito di scontare proprio a luglio la pena per i fatti di droga bolognesi che lo teneva qui, nè dal Tribunale nè dai Servizi Sociali sono arrivati indicazioni sul da farsi, così il ragazzo sta qui (“Ma ci daremo da fare per i informare i giudici di quel che è accaduto e chiedere provvedimenti”, ha detto il sindaco).
Sono 17 i minori accolti nelle 3 strutture a Medolla. Dei 23 originariamente presenti 4 sono quelli che dal 2010 ad oggi sono diventati maggiorenni. Sono qui a Medolla non perché siano nati qui o siano arrivati qui per conto loro. Ci sono arrivati assegnati dai Tribunali di altre città alle comunità che vincono i bandi, realtà che offrono un progetto educativo e di integrazione, almeno sulla carta, e li accolgono in alloggi presi in affitto dai privati con rette che vanno da 70 ai 150 euro al giorno.
‘Rette che a Medolla non paga né il comune né l’Unione dei Comuni Area Nord – ha tenuto a specificare il sindaco e ha aggiunto che su queste strutture il Comune e l’Unione hanno solo funzione di vigilanza amministrativa e di controllo. Controlli che finora hanno portato a tre sanzioni da migliaia di euro e, in un caso, alla sospensione temporanea del servizio.
Per richiamare i gestori alle proprie responsabilità sul piano dei progetto di educazione e crescita dei ragazzi, il sindaco ha convocato per il 18 settembre un incontro tra gestori, servizi sociali mandanti di Bologna, Ferrara e Reggio Emilia per definire sia un percorso di recupero per il responsabile dell’aggressione ai Carabinieri.
Si ringrazia per la collaborazione il giornalista Gianni Galeotti.