La disfida del panino che si è tenuta a San Felice sul Panaro domenica sera ha un grande merito: averci ricordato quanto è buono il salame. Specie se è abbinato sapientemente con una gustosa imbottitura e specie se è stato prodotto a pochi chilometri di distanza. A San Felice, appunto, che ha cinque grandi produttori di questo salume e un marchio (“Salame di San Felice”) tutto suo.
L’idea era quella di una gara tra insaccati, salame versus mortadella. Ma gara poi non è stata, perché vincitori non ne sono stati designati.
L’appuntamento è stato ben congegnato ed è risultato molto gradevole e ben lontano da ogni stereotipo di serata di assaggi.
Anzitutto per la scelta degli anfitrioni. A colpo sicuro col simpatico, appassionato e televisivo Daniele Reponi, chef dei panini, visto anche a ‘La prova del cuoco’, sorprendente e azzeccatissima la scelta di Antonio Previdi, oste della Trattoria Entrà di Finale.
I due hanno raccontato quel che avveniva: lo scorrere dei panini, dieci in tutto, verso le tavole dei commensali e che hanno mostrato come mortadella e salame possano costituire un’imbottitura molto più interessante di quella cui siamo abituati.
Il salame, per esempio, si sposa benissimo con stracchino e melanzane, oppure con gorgonzola e mostarda. Osè l’abbinamento con il rafano, che ha diviso i commensali peraltro concordi nel gradire gli abbinamenti con liquirizia, tosone, zucca scottata e polvere di zenzero, col finocchietto. La mortadella è buonissima coi peperoni, o col miele e le zucchine fritte, persino con la pera abate e la senape di Dijon.
La scoperta più interessante è sui nostri prodotti locali, vere e proprie eccellenze che dovremmo valorizzare di più. La mortadella di Palmieri merita tutto il suo nome “Favola”, e i salami dei cinque produttori sanfeliciani (Rossi, Ratti, Valpa, Picofarm e Veronesi) sono davvero uno più buono dell’altro, ognuno con una diversa personalità.
Più di 150 persone hanno gustato, in una sola sera, più di 1500 panini preparati dai volontari sanfeliciani guidati da chef Reponi. Lambrusco della cantina Paltrinieri e liquori di Casoni Fabbrica Liquori, da poco tornata in mano a imprenditori della Bassa.
Da replicare.