Antonino Spica, consigliere Comunale “Civica La Bastìa” racconta di avere tentato di sapere qualcosa di più sui prossimi arrivi di richiedenti asili a Bastiglia. Ecco cosa gli è accaduto.
£L’accesso agli atti come le interrogazioni, sono strumenti che la legge mette a disposizione dei consiglieri comunali per l’espletamento del proprio mandato, e che riguardano tematiche di pubblico interesse, ma evidentemente – valuta Spica -per la sindaca Silvestri non è così. Infatti ad una mia richiesta accesso atti per sapere fra l’altro quanti e chi sono e come distribuiti in Provincia e nell’Unione i richiedenti asilo arrivati, e poco importa se la risposta arriva dal Segretario Comunale – che semmai ritengo aggravante – poiché il destinatario e responsabile resta il primo cittadino, viene affermato che “poiché i Comuni hanno negli organi dell’Unione dei propri rappresentanti, si ritiene che siano i rispettivi consiglieri che abbiano diritto ad ottenere le notizie e le informazioni utili”. Ne deriva quindi – secondo l’accesso agli atti – che non sarei quindi tenuto ad avere tali informazioni perché NON nell’Unione: pazzesco”, secondo il consigliere
Nella interrogazione poi presentata e cui è stata data risposta scritta nell’ultimo Consiglio Comunale di qualche giorno fa, prosegue Spica,” viene affermato che il mantenimento dell’accoglienza (vitto, alloggio e spese personali), sono a carico della cooperativa Caleidos, che ne garantisce anche l’assistenza sanitaria fruendo del Servizio Sanitario Nazionale: non tiene la risibile scusa che il Comune non contribuisce economicamente poiché viene normale chiedersi chi paga il SSN e da dove arrivano i soldi usati dalla Caleidos, dalle tasche degli Italiani per caso? Altro fatto alquanto anomalo, consiste nella collaborazione fra Comune, Prefettura e cooperativa per l’integrazione delle persone accolte che, sempre in risposta all’interrogazione, gli accolti non risulterebbero irregolari poiché non hanno ancora sostenuto – dall’8 luglio data avvio accoglienza – l’audizione presso la competente Commissione che ne accerti il riconoscimento o meno dello status: insomma vanno accolti e integrati a prescindere”.
Non si comprende poi – insiste il consigliere – perché non viene risposto sul come sono distribuiti in Provincia e nell’Unione, forse perché a detta del segretario non sarei tenuto a venire a conoscenza di tale riparto poiché non sono rappresentante in Unione ? Cosa è cambiato rispetto a due anni fa dove, in risposta ad una mia analoga interrogazione, la Silvestri – che ieri come oggi è in consiglio provinciale e nell’unione – rispondeva con trasparenza, citando alcuni stranieri accolti presso l’hotel San Marco di Castelfranco Emilia, oggi forse preferisce “secretare” i dati?
Infine la storia dei comuni colpiti da calamità che possono essere equiparati a quelli che disgrazie non ne hanno mai avute e quindi possono accogliere i migranti viene a cadere: 5 nuclei familiari non sono ancora rientrati nella propria casa danneggiata dal sisma del 2012, e percepiscono ancora il CAS (Contributo Autonoma Sistemazione): siamo davvero fuori dalle problematiche legate alle calamità sisma e alluvione ?
Siamo di fronte – chiude Spica – all’ennesimo comportamento ambiguo da parte del Pd bastigliese affatto diverso da quello romano, dove pensano di risolvere i problemi del Paese con ius soli e sfrenata accoglienza lasciando indietro i residenti che andrebbero tutelati per primi, mi rivolgerò al Difensore Civico a cui denuncerò il diniego delle informazioni che inspiegabilmente mi sono state negate”