Parte domenica 1 ottobre la caccia in forma collettiva al cinghiale con i metodi della “braccata” (minimo 15 persone con più cani) e della “girata” (massimo 11 e un solo cane) che si svolge, nei territori degli Atc di montagna e collina, nelle giornate di mercoledì (giovedì da gennaio), sabato e domenica, con il coinvolgimento di oltre mille cacciatori abilitati dopo aver frequentato un corso autorizzato dalla Provincia; nelle aziende faunistico venatorie l’attività si svolge giovedì, sabato e domenica; per motivi di sicurezza i cacciatori devono indossare un indumento al alta visibilità.
L’attività è consentita secondo piani di prelievo approvati dalla Regione e contribuisce a mantenere l’equilibrio faunistico, riducendo i danni all’agricoltura, non solo in Appennino ma anche nella zona pedecollinare.
Prosegue intanto la caccia alla selvaggina stanziale, come lepri e fagiani, che da domenica 1 ottobre si svolge tutto il giorno, con il coinvolgimento di oltre quattro mila cacciatori modenesi, più circa 1.500 da altre province; dal 2 ottobre al 30 novembre l’attività si svolge con tre giornate a settimana a scelta del cacciatore, mantenendo il martedì e venerdì come giornate di “silenzio venatorio”.
Sullo svolgimento dell’attività venatoria sono impegnati nei controlli 15 agenti della Polizia provinciale e circa 40 guardie volontarie che garantiscono, con il coordinamento degli agenti, la vigilanza sul territorio.
Nel calendario venatorio regionale, disponibile nei siti della Provincia e Regione, sono elencate tutte le regole, le limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili e le modalità di caccia.