“Un’ altra tappa nel lungo percorso dell’iter autorizzativo sul deposito Gas Rivara”. E’ il titolo del memorandum che il Movimento 5 Stelle affida alla stampa per invocare attenzione su quel che potrebbe accadere nella Bassa. Ecco il testo integrale.
La firma è quella del Movimento 5 stelle area Nord. “Il 19 febbraio 2014 il Ministero dell’ambiente ha disposto l’archiviazione dell’istanza di pronuncia di compatibilità ambientale rilasciato ad Indipendent Gas Management srl nel 2006 per lo stoccaggio gas a Rivara.
Il Movimento 5 Stelle ritiene doveroso, per rispetto nei confronti degli abitanti di queste
zone, anticipare la notizia di questo recente provvedimento amministrativo che, come
già accaduto lo scorso anno quando il ministero dello sviluppo economico rigettava
l’istanza di rilascio della concessione, potrebbe essere strumentalizzato a breve a scopi
di propaganda elettorale.
Non è purtroppo la parola fine, il pericolo scampato, la definitiva scomparsa del rischio
che il deposito venga realizzato.
È invece solo un’altra tappa di un lungo percorso, si tratta di un semplice provvedimento
che il ministero ha adottato quasi come atto dovuto e per ragioni formali al fine di
chiarire che un precedente atto del 2006 è appunto “archiviato”.
Nulla di decisivo purtroppo, perché sappiamo che Rivara Gas Storage ha ricorso al Tar
contro i dinieghi ricevuti già in precedenza e presumibilmente altrettanto si appresta a
fare oggi, lasciando inalterata la vicenda nello stato in cui si trova, nelle mani dei giudici
amministrativi i quali sono oggi gli unici a poter decidere le sorti del progetto.
Tre attivisti del M5S locale sono entrati nella partita giudiziaria con un ricorso
straordinario al Capo dello Stato già nel febbraio del 2013, contro la positiva valutazione
di impatto ambientale del 2012. Saremo quindi anche davanti ai giudici comunque in
tutte le sedi, a difendere il nostro territorio.
Non così per il PD locale, forse a causa delle contraddizioni ed ambiguità di anni e anni
di un’insana ed ambivalente azione politica, divisa tra lobbies, presunti “interessi
nazionali” e gestione del consenso locale.
In tribunale non sono voluti entrare, quando questo ora è il luogo dello scontro, il luogo
in cui far valere il diritto alla sicurezza dei cittadini.
Non c’è alcuna necessità di megadepositi di gas, l’Italia ha già ora una
sovrapproduzione energetica, c’è invece bisogno di prevenzione e messa in sicurezza
del territorio, di tutela dell’ambiente, come ci hanno insegnato i terremoti di maggio
2012 e la recente alluvione. Questa è la prima grande opera di cui ha bisogno il paese,
per questo il M5S si sta battendo sia a livello locale che in sede parlamentare”.