Garantire assistenza, indipendenza e autonomia ai familiari disabili rimasti privi di sostegno, perché orfani o con genitori ormai anziani, quindi anch’essi non più autosufficienti. È la speranza di tante famiglie che vivono in questa difficile, e spesso angosciante, situazione.
Una risposta arriva dalla Regione, che per il 2017 mette a disposizione 2,8 milioni di euro nell’ambito del programma di attuazione della Legge nazionale sul ‘Dopo di noi’, che ha proprio l’obiettivo di favorire l’assistenza, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone sole e gravemente disabili. Le risorse – che costituiscono una parte dei fondi statali assegnati all’Emilia-Romagna, in totale oltre 13 milioni – finanzieranno uno specifico bando, approvato lo scorso 16 ottobre dalla Giunta regionale, per l’avvio di nuove forme di coabitazione. Rientrano in questa categoria appartamenti per piccoli gruppi(massimo 5 persone) o soluzioni di co-housing (un modo di abitare in comunità, che coniuga gli spazi privati con aree e servizi a uso comune), purché riproducano le condizioni abitative e le relazioni della casa familiare.
Destinatari dei contributi sono i Comuni e loro forme associative, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, ma anche associazioni di genitori e singoli familiari. Il finanziamento massimo concesso per ogni intervento non potrà superare il 90% del costo complessivo e non dovrà essere inferiore a 50 mila euro in quanto, per gli interventi al di sotto di questa cifra, la Regione ha già destinato agli Enti locali specifiche risorse con il primo riparto del fondo “Dopo di Noi”. Tra le spese ammissibili figurano l’acquisto di immobili e la ristrutturazione di appartamenti privati (quindi non strutture di accoglienza o case di riposo), l’acquisto di attrezzature, soluzioni tecnologiche e arredi.
“La riforma del Dopo di Noi è una vera e propria conquista- afferma la vicepresidente e assessora al Welfare, Elisabetta Gualmini-.Garantire risorse finanziarie e aiuto alle famiglie con disabili gravi soprattutto nella fase in cui questi diventano adulti è un obiettivo fondamentale per ogni società, che si dice civile”.
“Con questo bando diamo un ulteriore impulso all’applicazione del piano regionale sulla legge del Dopo di noi- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Una legge importante, perché cerca di dare risposta concreta e doverosa ai bisogni di tante famiglie: favorire l’autonomia, la piena inclusione sociale e il benessere dei propri cari con disabilità, a maggior ragione quando vengono meno i riferimenti affettivi più importanti”.
Come presentare domanda
Le richieste di contributi devono essere inviate entro il 31 gennaio 2018 tramite Pec (indirizzo segrsst@postacert.regione.emilia- romagna.it) o per posta ordinaria, oppure consegnate a mano entro questa data al servizio Strutture, tecnologie e sistemi informativi della Regione (viale Aldo Moro, 21 – 40137 Bologna).
Il Programma regionale
Il primo Programma regionale di attuazione della Legge nazionale sul ‘Dopo di noi’ è finanziato, per l’Emilia-Romagna, con oltre 13 milioni di euro suddivisi nel triennio 2016-2018. Parte dei fondi – 6,6 milioni di euro già assegnati – è destinata a Comuni e loro Unioniper attivare e potenziare programmi di intervento che prevedono, laddove le condizioni fisiche della persona disabile lo consentano, soluzioni alternative all’istituto, come la propria casa di origine, o l’accoglienza in abitazioni, gruppi-appartamento e co-housing. Per usufruire del sostegno è necessaria una valutazione complessiva effettuata da équipe di operatori sociali e sanitari dei Comuni e delle Aziende Usl. Una modalità già consolidata in Emilia-Romagna per l’accesso alle prestazioni del Fondo regionale per la non autosufficienza, che prevede la presenza in ogni distretto di una specifica Unità di valutazione incaricata di accertare gli effettivi bisogni e formulare proposte di progetti personalizzati. Le risorse rimanenti dopo questo bando saranno utilizzate nel 2018.
La legge sul “Dopo di noi”
Approvata il 14 giugno 2016, la norma è “volta a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità” e per la prima volta individua e riconosce specifiche tutele per le persone con disabilità quando vengono a mancare i parenti che si sono presi cura di loro fino a quel momento. L’obiettivo della legge è garantire la massima autonomia delle persone disabili, evitando quando possibile il ricorso all’assistenza in istituto. La legge, inoltre, stabilisce la creazione di un Fondo per l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia e agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidono di stanziare risorse a loro tutela: sgravi fiscali, esenzioni e incentivi per la stipula di polizze assicurative, trasferimenti di beni e diritti post-mortem. Il Fondo, compartecipato da Regioni, enti locali e organismi del terzo settore, ha una dotazione triennale complessiva di 90 milioni di euro per il 2016, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni per il 2018.