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Cestino addosso alla professoressa, la ministra della Scuola: “Situazione nota e già seguita dai servizi sociali”

da | Nov 2, 2017 | Mirandola | 0 commenti

“Situazione nota e già seguita dai servizi sociali”. E’ il commento della ministra della Scuola Valeria Fedeli (nella foto a sinsitra) sulle violenze avvenute in questi giorni in una classe del corso professionale dell’Isttuto Galilei, dove un’insegnate è stata vittima di un paio di adolescenti che prima le hanno lanciato un cestino della pssazzatura addosso, poi una penna che l’ha ferita al sopracciglio. L’episodio del cestino, in particolare, è stato ripreso in un video da un compagno di classe e ha fatto prima il giro del web, poi dei telegiornali nazionali. 

Le parole della ministra

“Il caso avvenuto in una scuola di Mirandola dove una docente è stata colpita con un cestino lanciato durante una lezione, con tanto di ripresa video da parte di uno studente, è un episodio grave di una situazione nota alla scuola e ai servizi sociali e già all’attenzione del nostro Ufficio Scolastico Regionale, per la quale sono stati da tempo attivati interventi diversificati”.

“Il video circolato in Rete – prosegue Fedeli – colpisce e suscita naturalmente indignazione: episodi simili non sono tollerabili, a maggior ragione all’interno di un’aula scolastica, dove la violenza deve essere sempre bandita. Ma leggere sulla stampa che quelle immagini e la mancanza apparente di reazione da parte dell’insegnante sarebbero il simbolo dello sfascio della scuola fa forse più male. E non rende giustizia allo sforzo che le nostre scuole, le nostre e i nostri docenti fanno ogni giorno per dare alle ragazze e ai ragazzi tutti gli strumenti di cui hanno bisogno per muoversi con autonomia e competenza nel loro presente e nel loro futuro. Il quotidiano (pre)giudizio negativo su quanto accade a scuola è un errore. Bisognerebbe conoscere gli eventi per scoprire che a Mirandola l’istituzione scolastica non è rimasta inerte, ma ha fatto e sta facendo la propria parte. Ha agito da tempo sul piano disciplinare e organizzativo, coinvolgendo per questo e altri casi le diverse autorità competenti. Senza venire meno al proprio ruolo educativo e tenendo conto della minore età dei soggetti coinvolti”.

“Come Ministero – continua Fedeli – siamo al fianco della dirigente scolastica, delle e dei docenti, delle famiglie e dell’Ufficio Scolastico Regionale che stava seguendo il caso e che sta valutando ulteriori azioni di supporto. Il 27 ottobre abbiamo lanciato un Piano nazionale per l’educazione al rispetto, che mette a disposizione delle istituzioni scolastiche ulteriori strumenti operativi e risorse per contrastare ogni forma di violenza, discriminazione, bullismo. Abbiamo approvato e diffuso anche le Linee guida proprio per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo. La scuola e il Ministero – chiude Fedeli – stanno facendo una battaglia importante su questo fronte e vanno sostenuti. Da parte di tutti gli attori sociali coinvolti, ciascuno per la propria parte. Parlare sempre e solo di una scuola allo sfascio o allo sbando non corrisponde al vero e non rende merito alla sua quotidiana azione per sostenere la crescita delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.

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