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Rifiuti infettivi: sono 32 mila tonnellate in Emilia-Romagna. Ma non sterilizzandoli, smaltirli costa molto di più. Interrogazione in Regione del Movimento 5 Stelle

da | Mar 21, 2014 | Approfondimenti, Notizie | 0 commenti

rifiuti_infettiviSecondo il report 2013 “La Gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna” elaborato dalla Regione Emilia-Romagna e da Arpa Emilia-Romagna, i rifiuti infettivi prodotti nel 2011 nella nostra Regione ammontano a circa 32.000 tonnellate. Sempre secondo lo stesso rapporto, nonostante rappresentino il 27% dei rifiuti ospedalieri prodotti, essi incidono per ben il 60% nei costi di smaltimento dei rifiuti sanitari. Accade perchè non sono sterilizzati. Una azione interrogazione del Movimento 5 Stelle in regione chiede le ragioni di questa scelta.
“Nel nostro paese – spiega il consigliere Andrea De Franceschi –  esiste la migliore tecnologia per sterilizzare i rifiuti ospedalieri infettivi, ma queste macchine sono in funzione solo in pochissimi ospedali italiani e, a quanto ci risulta, nessuna struttura pubblica della nostra regione le ha installate.
Il rifiuto sterilizzato si può smaltire come assimilato a rifiuto urbano (e dunque al costo dell’urbano) oppure è utilizzabile come Combustibile da Rifiuto, riducendo drasticamente il costo di smaltimento a pochi centesimi di euro. Inoltre può essere stoccato per lunghi periodi (fino a 3 mesi) in quanto inerte, ed è ridotto di peso e di volume, per cui si riduce il costo dei trasporti speciali e i pericoli d’inquinamento legati a percolamento e discariche abusive. In pratica evita, di fatto, che dall’ospedale esca rifiuto infetto.
Eppure, la sterilizzazione dei rifiuti infettivi direttamente sul posto consente sia l’abbattimento dei costi, sia la riduzione dei danni ambientali conseguenti ai trasporti e i trattamenti esterni, sia una più oculata e corretta gestione dei rifiuti ospedalieri con una raccolta differenziata al punto di generazione.
Perché questo non succede?
Vogliamo vederci chiaro. Non sarà che si evita il processo di sterilizzazione per questo è ovviamente osteggiato dai grandi colossi delle imprese di smaltimento? Non sarà che il business del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti infettivi è troppo vantaggioso per gli smaltitori, per abbatterlo con tecniche moderne e meno inquinanti come la sterilizzazione?
Abbiamo dunque chiesto alla Regione per quale motivo le strutture sanitarie pubbliche non siano dotate di macchine per la sterilizzazione dei rifiuti sanitari infetti e se siano in previsione, per abbattere gli elevati costi di smaltimento di questi rifiuti, piani per la dotazione di macchine per la sterilizzazione nelle strutture sanitarie pubbliche e private”

Leggi il testo completo della interrogazione: interrogazione rifiuti infettivi

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