Nervi tesi tra i sindacati metalmeccanici anche nel Modenese, dove le relazioni tra le varie sigle sono solitamente più serene di quanto accade a livello nazionale. Ma adesso è rottura sul referendum sulla rappresentanza, tanto che dai “bianchi” della Cisl arriva l’invito a iscritti e simpatizzanti a non partecipare. Una scelta dura e netta che lascia perplessi molti lavoratori. Tanti, infatti, riflettono sull’importanza del mezzo-referendum, espressione di democrazia che andrebbe sempre difeso. Ma la Cisl è di parere opposto.«La Fiom sta tentando di usare la nostra organizzazione nello scontro congressuale in atto con la Cgil. Pertanto invitiamo i nostri iscritti e simpatizzanti a non partecipare al referendum sull’accordo sulla rappresentanza che la Fiom cerca di imporre in alcune assemblee nelle fabbriche». Lo scrive la segreteria provinciale della Fim-Cisl di Modena in una nota con la quale ribadisce il carattere puramente informativo delle assemblee convocate unitariamente da Cgil-Cisl-Uil per illustrare ai lavoratori il Testo unico sulla rappresentanza e sulla contrattazione firmato il 10 gennaio 2014 dai sindacati confederali e Confindustria. «La Fim parteciperà solo alle assemblee promosse unitariamente e con la presenza delle Cgil-Cisl-Uil territoriali – conferma il segretario provinciale Claudio Mattiello – Sappiamo che nelle assemblee in cui non riusciamo a essere presenti la Fiom si sottrae alle regole concordate da Cgil-Cisl-Uil e chiede ai lavoratori di esprimersi attraverso un referendum sul Testo unico sulla rappresentanza, che non riconosce. Lo scopo è trascinare i lavoratori metalmeccanici nella bagarre congressuale contro la Cgil. Per questo – conclude Mattiello – la Fim invita i propri iscritti e simpatizzanti a non partecipare al voto referendario qualora fosse richiesto dalla Fiom durante le assemblee».
Nervi tesi tra i sindacati metalmeccanici. E’ rottura sul referendum sulla rappresentanza
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