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Per i nomadi di Mirandola slitta il trasferimento a Moglia

da | Dic 8, 2017 | In Primo Piano, Mirandola, Basso mantovano | 0 commenti

Per i nomadi di Mirandola slitta il trasferimento a Moglia. E’ infatti stata sospesa la vendita del casolare nel comune lombardo per la quale era stata presentata una offerta di acquisto. Mancano delle documentazioni relative all’agibilità della casa, e così il Tribunale dove era stata messa all’asta ha preso tempo e rimandato tutto a febbraio.

L’ipotesi di spostare un gruppo di nomadi di Mirandola in Lombardia era stata messa nero su bianco su atti ufficiali del Comune, e ai mirandolesi costa 20 mila euro presi delle casse pubbliche che finanzieranno la cooperativa che “faciliterà” il trasferimento.

A essere spostati saranno una quindicina di sinti che prima del terremoto vivevano a San Martino Spino, poi si erano trasferiti a Mirandola in via Manuzio perchè la loro casa era inagibile. La vita nel campo non è mai stata serena, con litigi anche violenti, eppure, fanno sapere i consiglieri di Forza Italia Marian Lugli e Antonio Platis, i termini per chiedere i contributi di ristrutturazione cui avevano diritto sono scaduti senza che nessuna richiesta fosse avanzata, così a oggi prospettive di un tetto vero sulla testa non ne hanno. L’idea del Comune di Mirandola è che la coop li aiuti  a vendere i terreni a San Martino Spino e con quel denaro comprino qualcosa altrove.

Il casolare di Moglia, messo in vendita con base d’asta sui 12 mila euro, sarebbe stato perfetto: su due piani, grande, con terra intorno, economico. Ma la notizia dell’arrivo di queste persone ha attivato l’interesse di tanti altri: sono state cinque, infatti, le proposte di acquisto arrivate l’altro giorno in Tribunale, dopo che per cinque anni le aste erano andate deserte. Ma è finita con un nulla di fatto. Almeno per ora.

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