Truffe per 10 milioni di euro scoperte dalla Gdf contro 50 “furbetti del dopo terremoto”, ora indagati per truffa allo Stato e falsità ideologica per aver chiesto, in parte ottenuto, contributi per la ricostruzione dopo il sisma del 2012. La Compagnia delle Fiamme Gialle di Ferrara ha denunciato una società di locazioni immobiliari di beni propri per aver falsamente dichiarato un edificio lesionato e richiesto un contributo indebito do 2 milioni. Si tratta di un’autonoma azione investigativa (non sulla base dei numerosi esposti dei comitati del Centese, sottolineano gli inquirenti), che aveva portato a oltre 100 ispezioni a imprese e cittadini che avevano avanzato richieste per ottenere dalla Regione contributi per ricostruzione e riqualificazione degli immobili danneggiati. Oltre il 30% dei controllati sono sono risultati irregolari. I contributi illecitamente richiesti ammontano a circa 10 milioni: 3 milioni già erogati, per altri 7 è scattato lo stop e sono stati oggetto di revoca.
Sui 50 indagati sono in corso le valutazioni giudiziarie di procura e Gdf. Le verifiche effettuate rientrano fra le attività delle Fiamme Gialle in materia di controllo della spesa pubblica, finalizzate – spiega la nota della Finanza di Ferrara – “a contrastare fenomeni di malversazione, indebita richiesta e percezione, truffa e truffa aggravata in danno dei bilanci pubblici”. In particolare, i casi sui quali sono in corso indagini da tempo, hanno permesso di accertare che gli immobili di proprietà sia di imprese che di cittadini controllati erano già inagibili prima delle scosse del sisma del 20 e 29 maggio 2012. Dall’esame della documentazione istruttoria acquisita presso la Regione Emilia-Romagna e gli altri Uffici pubblici e gli enti preposti all’attività di controllo e al rilascio di autorizzazioni e di pareri, è stato riscontrato – sottolinea la nota – che i soggetti beneficiari avevano falsamente attestato i requisiti richiesti per poter usufruire del finanziamento. Per quanto riguarda le aziende, gli immobili non erano idonei a ospitare attività produttive già prima degli eventi sismici. A seguito delle comunicazioni inviate dalle Fiamme Gialle ferraresi alle varie autorità giudiziarie, procura e tribunale, sui contributi già incassati (3 milioni) sono pendenti e sono stati proposti i sequestri “per equivalente” (stessa cifra) e in parte sono già stati eseguiti su beni immobili, autovetture e conti correnti nella disponibilità dei 50 indagati, mentre i fondi illecitamente richiesti ma non ancora erogati sono stati bloccati. Sugli aspetti contabili è aperta una tranche parallela, poiché la Corte dei Conti è stata attivata per la contestazione e il recupero dei danni erariali conseguiti dai beneficiari indagati. La Finanza sottolinea che l’attività di controllo e le indagini hanno avuto questo esito grazie alla concreta collaborazione e con il supporto della Regione e dei comuni interessati del Basso Ferrarese. (ANSA)
In copertina una foto di repertorio