Il sistema dei controlli sull’Aceto Balsamico Modena Igp si avvia al salto di qualità e presto l’oro nero modenese dovrebbe garantire al 100% tutte le fasi di produzione, a partire dai testi genetici sulle materie prime conferite. E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la proposta del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta Aceto Balsamico di Modena. Se non ci saranno eventuali opposizioni entro 30 giorni, l’iter si sposta a Bruxelles che dovrebbe ufficializzare il via libera a test genetici sulle materie prime.
”Soddisfazione per questo primo passo molto importante che introduce una novità sostanziale nel sistema dei controlli” è espressa dal direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena Igp Federico Desimoni. “Vorremmo introdurre – spiega – un sistema di verifica delle materie di prime – il mosto d’uva e l’aceto di vino – attraverso gli isotopi, già in uso nel sistema del vino. Si tratta della verifica genetica della genuinità di quanto conferito da centinaia e centinaia di imprese ai nostri consorziati che sono una cinquantina. Un controllo a valle che non si limiterà più allo strumento documentale ma garantirà al 100% imprese e il consumatore. Siamo in questo i precursori nel mondo degli aceti”.
Nel frattempo l’Aceto Balsamico di Modena Igp si mostra in buona salute: ”siamo cresciuti dell’1% nel 2017 superando i 95 milioni di litri – sottolinea il direttore del Consorzio Desimoni – per un valore al consumo che supera i 900 milioni di euro”.(ANSA).