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Maxi allevamento di suini a Finale Emilia, sì o no? Si decide martedì

da | Feb 4, 2018 | Finale Emilia | 0 commenti

Maxi allevamento di suini a Finale Emilia, sì o no? Si decide martedì, quando si riunirà la Conferenza dei servizi che a Modena concluderà la procedura di valutazione di impatto ambientale del progetto di insediamento di un allevamento intensivo di suini in località Quattrina.
E’ un progeto presentato dalla Società Agricola Allevamenti Cascone S.S. Di Cascone Luigi e C., che ha già ricevuto tutta una serie di autorizzazioni, quindi appare più che probabile che abbia anche l’ultimo via libera. Anche se, come si è visto nel caso della conferenza di servizi che doveva decretare il sì o il no all’allargamento della discarica, sempre a Finale Emilia, si potrebbe anche decidere di passare la patata bollente a Roma.
Sul tema interviene Sinistra Civica, che chiede alla Conferenza di Servizi di di rigettare il progetto. Ecco cosa dice il consigliere comunale Stefano Lugli
Abbiamo seguito tutto l’iter autorizzatorio, e non siamo per nulla soddisfatti delle risposte che la ditta proponente ha fornito alle nostre articolate osservazioni, con le quali abbiamo dimostrato come questo progetto sia incompatibile con il territorio di Finale Emilia.
Non siamo soddisfatti innanzi tutto perchè è chiaro che il progetto prevede un significativo aumento dei capi allevati, da 750 a 2.775 all’anno. La ditta proponente si vorrebbe avvalere della autorizzazione rilasciata al precedente gestore dell’allevamento (3.676 capi all’anno) per affermare che il numero dei capi stabulati sarà inferiore. In realtà, quando l’attuale ditta subentrò alla precedente, dichiarò e ottenne l’autorizzazione dalla AUSL per 750 capi. Quindi l’aumento c’è, eccome!
Non è inoltre accettabile che la ditta adduca esigenze di mercato a giustificazione dell’inquinamento ambientale che l’allevamento provocherà. Non solo: nella sua contro-osservazione essa ci fa notare che “c’è ben altro che inquina”, citando come esempi il traffico veicolare e il riscaldamento domestico, quasi che ciò fosse una attenuante nei suoi confronti. Mentre in realtà è una aggravante, e la proponente dovrebbe valutare l’incidenza del suo progetto nel contesto in cui va ad insediarsi. Inoltre manca ancora un piano di caratterizzazione concordato con gli enti che, attraverso idonee verifiche ambientali, garantisca l’utilizzabilità del materiale edilizio riciclato.
In conclusione, chiediamo alla Conferenza dei Servizi il rigetto del progetto “Lavoro di adeguamento strutturale con demolizione e ricostruzione di fabbricati danneggiati dall’evento sismico 20 e 29 maggio 2012 presso l’allevamento zootecnico di Finale Emilia” presentato dalla Società Agricola Allevamenti Cascone S.S. Di Cascone Luigi e C.

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