La Cispadana non s’ha da fare. La nuova autostrada che taglierebbe a metà l’Emilia, andando da Rolo -Reggio Emilia- a Ferrara (ma già si è progettata fino verso Ravenna) è osteggiata da molti, soprattutto sul web, dove la petizione per fermare questa grande opera ha già superato quota mille firme.
I promotori della petizione spiegano che “la Cispadana transiterebbe” in un territorio vocato alla produzione agricola, in particolare al Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Si prevede un passaggio giornaliero di circa 50 mila veicoli, che porteranno un elevatissimo inquinamento dell’aria, pericoloso per i residenti, e che si depositerà nei tanti campi di Erba Medica, usata per l’alimentazione delle Mucche da latte. Il tratto da Rolo a Ferrara, provocherà un consumo di suolo, di circa 1500/2000 ettari, oltre alla rovina eterna del parco Regionale del Malaffitto, lascito di Matilde Di Canossa”.
Sul gruppo Facebook dei promotori della petizione troverete tutte le argomentazioni anti Cispadana. Clicca qui per firmare la petizione.
Ci sono anche molte argomentazioni PRO Cispadana, le trovate qui, nel sito dei promotori dell’autostrada. Secondo loro, l’opera porterà sensibili benefici in termini di:
- tempi di percorrenza: riduzione di 30 minuti (-50%) rispetto al percorso autostradale A22-A1-A13 e di 1 ora e 15 min (-70%) rispetto alla viabilità secondaria esistente;
- costi di viaggio (carburante e pedaggio): circa -8.12€ (-35%) rispetto al percorso autostradale e circa -1.33€ (-8%) rispetto alla viabilità secondaria esistente;
- viabilità: miglioramento dell’accessibilità del territorio e dell’efficienza della rete locale grazie alla specializzazione del traffico.