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Festa delle donne, a Massa Finalese l’iniziativa di Ideattiva

da | Feb 16, 2018 | Finale Emilia | 0 commenti

In occasione della Festa delle donne l’associzione Ideattiva di Massa Finalese, con la collaborazione di Coop Alleanza 3.0., organizza la proiezione del film premio Oscar “Il diritto di contare”. Appuntamento mercoledì 7 marzo alle ore 20.45.

La trama

Nel 1961 la matematica afroamericana Katherine Johnson, insieme alle sue colleghe Dorothy Vaughan, supervisore non ufficiale, e l’aspirante ingegnere Mary Jackson, lavora come calcolatrice per la NASA al Langley Research Center di Hampton. A seguito del lancio dei satelliti russi e del primo volo spaziale umano eseguito da Jurij Gagarin, il programma spaziale americano si sente forzato ad accelerare la corsa allo spazio e a lanciare al più presto l’astronauta John Glenn. Vivian Mitchell, il supervisore bianco di Katherine, la trasferisce allo Space Task Group per assistere la squadra di Al Harrison con le sue capacità nell’ambito matematico e di geometria analitica. Katherine è la prima donna di colore che lavora nel gruppo e nell’edificio intero, che non possiede quindi bagni riservati ai neri.

Katherine svolge il proprio lavoro meglio che può, ma è impossibilitata dalla mancanza di comunicazione che ha con i nuovi colleghi, in particolar modo l’ingegnere capo Paul Stafford, che la trattano con poco rispetto. Nel frattempo, Vivian rifiuta di promuovere Dorothy come supervisore del settore calcolatrici, anche se lei è costretta a lavorare al posto del supervisore mancante con paga ridotta. Mary invece desidererebbe collaborare con il reparto ingegneria per contribuire a perfezionare gli scudi termici della capsula spaziale sperimentale.

Durante un barbecue domenicale, Katherine incontra l’ufficiale della Guardia Nazionale Jim Johnson. Inizialmente Jim si esprime in maniera scorretta mettendo in dubbio le capacità matematiche delle donne, ma in seguito riesce a farsi perdonare e ad instaurare con lei un rapporto di profondo affetto, fino a che Katherine, vedova e madre di tre figlie, accetta di sposarsi con lui.

Nel corso del tempo Katherine riesce a guadagnare il rispetto dei colleghi risolvendo equazioni matematiche complesse impressionando Harrison. Quando Katherine esprime il fastidio che ha nel dover correre fuori dall’edificio per utilizzare l’unico bagno del centro per i neri, sito ad oltre un chilometro di distanza, Harrison decide di abolire la segregazione nel suo centro e abbatte personalmente il cartello dell’unico bagno riservato ai neri. Nonostante le obiezioni di Paul, Harrison permette a Katherine di seguire le loro riunioni riservate, e lei si dimostrerà preziosa per la missione, creando un’elaborata equazione per il rientro della capsula spaziale di Glenn, che dovrebbe compiere sette orbite complete intorno alla Terra.

Dorothy intanto viene a sapere della futura installazione del computer calcolatore IBM 7090, che porterà alla disoccupazione delle donne adibite ai calcoli che sono sotto la sua supervisione. Dorothy entra nella sala computer senza permesso e riesce con successo ad attivare la macchina. In seguito si reca nella biblioteca pubblica per informarsi sulla programmazione dei computer, e nonostante venga cacciata in malo modo, riesce a sottrarre di nascosto dalla sezione riservata ai bianchi un libro sulla programmazione in Fortran. Studiando il manuale e informando le sue collaboratrici sui processi dell’IBM, Dorothy riesce a farsi promuovere e si trasferisce con loro per supervisionare il computer, guadagnando finalmente il rispetto da parte di Vivian.

Per farsi promuovere ingegnere Mary riesce a ricevere il permesso di assistere alle lezioni serali di un liceo per bianchi per ottenere un diploma necessario per la promozione, riuscendo anche a contribuire alla creazione della capsula per il volo di John Glenn. Ai preparativi del lancio, nonostante l’enorme contributo che aveva dato allo Space Task Group, Katherine viene rimandata a lavorare come calcolatrice per essere sostituita dal computer IBM finalmente funzionante. Come regalo di nozze e di addio, Harrison e la sua squadra donano a Katherine una collana di perle, l’unico gioiello ammesso nel codice di abbigliamento dell’edificio e che lei, col misero stipendio che percepiva, non avrebbe però mai potuto permettersi.

Al giorno del lancio però, vengono rilevate discrepanze nei calcoli delle coordinate per il rientro formulati dall’IBM 7090. Glenn richiede che Katherine esegua il controllo finale, fidandosi più dei calcoli di una persona che di quelli di una macchina. Katherine riesce a confermare le coordinate in tempo ma, dopo aver portato i dati, inizialmente non viene ammessa ad assistere al lancio; la situazione viene corretta grazie all’intervento tempestivo di Harrison, che le dà un pass e la richiama in sala controllo per seguire il lancio insieme.

Dopo un lancio eseguito correttamente, la capsula di Glenn rileva un problema allo scudo termico, il controllo missione gli ordina di rientrare dopo soltanto la terza orbita intorno alla Terra delle sette previste. Katherine controlla la situazione e suggerisce di usare i razzi posteriori attaccati allo scudo per facilitare il rischioso rientro. Glenn segue le istruzioni e riesce con successo a rientrare nell’atmosfera terrestre senza bruciare e la capsula atterra nel mare delle Bahamas. Grazie al successo del rientro di Glenn, Katherine continuerà a lavorare per la NASA e in seguito calcolerà anche le traiettorie delle missioni Apollo 11 e Apollo 13.

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